Print Friendly and PDF

Il dramma dell’arte. Performance di Mircea Cantor al Teatro Greco di Siracusa

Mircea Cantor, Il suono del mio corpo è la memoria della mia presenza, Teatro Greco di Siracusa (foto di scena di Gianni Luigi Carnera) Mircea Cantor, Il suono del mio corpo è la memoria della mia presenza, Teatro Greco di Siracusa (foto di scena di Gianni Luigi Carnera)
Mircea Cantor, Il suono del mio corpo è la memoria della mia presenza, Teatro Greco di Siracusa (foto di scena di Gianni Luigi Carnera)
Mircea Cantor, Il suono del mio corpo è la memoria della mia presenza, Teatro Greco di Siracusa (foto di scena di Gianni Luigi Carnera)

L’artista rumeno presenta in prima mondiale a Siracusa la performance site specific prodotta dall’Istituto Nazionale del dramma antico

Oggi più che mai, in un momento così delicato e imprevedibile, tendiamo a guardare al passato e a come l’umanità abbia affrontato le catastrofi. Tendiamo a capire come sia possibile sopravvivere, nonostante si affrontino periodi bui; come l’essere umano resista, si adatti e lotti per la propria sopravvivenza. E più si riflette su questo aspetto, più diventa chiaro che il punto di partenza della rinascita da tempi bui e complicati sia proprio l’essere umano. La sua volontà di tornare a fiorire. E questa rinascita, nel corso del tempo, è stata possibile soprattutto grazie all’arte, a musica, il teatro, le arti visuali, il cinema, la poesia. Sono convinto che la creatività umana sia il miglior vaccino in questi tempi difficili.

Con questo straordinario inno alla vita l’artista rumeno Mircea Cantor presenta la sua performance site specific che domenica 30 agosto concluderà la stagione 2020 dell’Istituto Nazionale del dramma antico. Con un riferimento al passato rafforzato dal luogo che accoglierà l’evento, ovvero l’affascinante Teatro Greco di Siracusa. Il suono del mio corpo è la memoria della mia presenza – questo il titolo – coinvolgerà gli allievi e i docenti dell’Accademia d’arte del dramma antico in un rituale a forte impatto simbolico per rappresentare la rinascita dopo la pandemia.

 

Mircea Cantor, Il suono del mio corpo è la memoria della mia presenza, Teatro Greco di Siracusa (foto di scena di Gianni Luigi Carnera)
Mircea Cantor, Il suono del mio corpo è la memoria della mia presenza, Teatro Greco di Siracusa (foto di scena di Gianni Luigi Carnera)

I dettagli della performance? Sono ancora riservati, ma è lo stesso Cantor – vincitore Premio Marcel Duchamp 2011 – a suggerire qualcosa. “Ho iniziato da tempo a riflettere sull’idea di suono e in particolare sulla voce umana. E per questo progetto dell’Inda ho voluto associare la voce umana a qualcosa che potesse farla risuonare come strumento. Evocando le idee che la voce stessa suscita. Così ho immaginato una campana, oggetto bello e misterioso, onnipresente nella storia dell’uomo e nelle varie culture”.

Grazie al partenariato digitale siglato dalla Fondazione Inda con TIM, sarà possibile seguire gratuitamente la serata in streaming sia in diretta sia in differita nei sette giorni successivi collegandosi al sito www.indafondazione.org

Commenta con Facebook