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Comi 107 e il suo stile: elegante & casalingo

Capasanta arrosto con mousse di ceci

A Como un ristorante di pesce non è una sorpresa, naturalmente, anche se parliamo di pesce di mare: incuriosisce un po’ di più se è guidato da un bergamasco, il giovane chef Federico Comi, che si porta qualche ricordo dal Messico e strizza l’occhio alla vicinissima Svizzera

Stiamo parlando di Comi 107, situato a poche centinaia di metri dalla sponda del lago e a una distanza siderale dal concetto di ristorante turistico, con folklore posticcio e pizza con patatine a corredo. E così il visitatore anche fugace, in cerca di paesaggi manzoniani e avvistamenti di celebrities nelle magioni extralusso, dovrà pensarci due volte prima di accostarsi a questo locale da venticinque coperti circa; si troverà di fronte, ad un costo non trascurabile, esperienze gastronomiche di fascia alta.

Tiani Taurisano e Federico Comi

Che si incrociano, e qui sta il bello, con il tentativo di creare un’atmosfera casalinga e familiare: “Dopo le esperienze in Inghilterra, negli USA, in Messico –racconta Federico Comi- e poi a Milano al Savini, al Grand Visconti Palace e come chef responsabile all’Osteria del Brunello, sentivo il bisogno di maggiore tranquillità. Anche per la mia famiglia. La cucina è un luogo energivoro e caotico, e uscire dall’Osteria del Brunello per buttarsi nell’effervescenza milanese mi dava l’impressione di non staccare mai. Con il mio piccolo Comi 107, qui a Como, ho trovato altri ritmi, altre atmosfere”.

Nell’attuale situazione di “caos sotto controllo” qual è il ruolo di sua moglie, l’efficientissima Tiani Taurisano?

“Quando abbiamo aperto, un anno fa, Tiani ed io puntavamo alla qualità assoluta delle materie prime e delle preparazioni, ma senza inseguire una raffinatezza fine a sé stessa. ‘Comi 107’ vuol dare un’idea di accoglienza genuina, ed è per questo che Tiani, lavorando in sala, si comporta da vera e propria padrona di casa. Se il cliente coglie questo, abbiamo raggiunto l’obiettivo.

Pesce di mare, da Comi107. Cosa c’entra con Como, con la mamma francese e con le origini bergamasche?

“C’entra con l’infanzia, probabilmente. La cucina e gli ingredienti freschi mi hanno attratto sin da bambino: ero affascinato dalle pescherie, e a tutt’oggi ricordo l’odore inconfondibile della pasta fresca fatta in casa da mia nonna. Il mare, poi, è una passione che non mi ha lasciato, tanto è vero che ogni tanto trovo il tempo per andare a pescare. Il pesce d’acqua dolce non fa parte del mio repertorio, e va bene così.”

Capasanta arrosto con mousse di ceci

Che tipo di clientela apprezza il suo repertorio, qui a Como?

“Abbiamo turisti soprattutto, più che residenti, al contrario di quel che succedeva a Milano. Da Francia, Germania, Belgio e, ovviamente, Svizzera. Perfino dalla lontana Zurigo qualcuno è venuto a trovarci, e ci sono gruppi di ticinesi che ci frequentano regolarmente. Comaschi non tanti, a dir la verità, forse a causa di un’istintiva diffidenza”

Venendo ora alla ristorazione in generale, lei pensa che l’epoca post-Covid sia già iniziata?

“Di sicuro lo è nella testa della gente. Vedo in giro una gran voglia di aggregarsi, di buttarsi alle spalle tutte le paure e i guai, vedo tanti assembramenti e tanta imprudenza. È normale voler tornare quanto prima alla vita pre-Covid, ma abbiamo tutti un po’ troppa fretta … speriamo bene”

Magari la prudenza spicciola dello chef rientra nel registro “elegante & casalingo” di cui sopra, destinato a esprimersi con chiarezza ancora maggiore nella degustazione di stasera: Carpaccio di capasanta al latte di mandorla con rapa rossa e caviale di cefalo, Risotto Riserva san Massimo con cicala di mare arrostita, limone e sfere di ‘nduja, Trancio di ombrina arrosto con cozze e crema di melanzane.

Per chi proprio non se la senta di abbracciare la passione marina di Federico e Tiani, si può approfittare di un Diaframma di Wagyu con zucca e zenzero, cipollotto arrosto e riduzione di Lambrusco. A Settembre la sezione dessert comprende una Crema bruciata alla liquirizia, fico e aceto balsamico di mele, ma non è scontato ritrovarsela anche più avanti, perché le entrate e le uscite le determinano il successo presso la clientela e l’estro del momento … che Federico Comi spande a piene mani, costantemente, grazie a frequenti fuori menù e all’abitudine di aggiornare la carta con una certa frequenza.

Trancio di ombrina con cozze e crema di melanzane

Tutto questo mix di raffinatezza, ispirazione mediterranea e cultura contemporanea si ritrova in un piccolo ristorante a cinque minuti dal lago di Como; in una cittadina tranquilla al punto da apparire diffidente, che non vede l’ora di ri-accogliere schiere di turisti in cerca di paesaggi e tranquillità lacustre. Federico e Tiani daranno alla causa un contributo non banale, ne siamo convinti, con la loro idea di cucina che si apre al contemporaneo e sottolinea il creativo. Ed ambisce a far convivere, nel salotto di casa preparato per gli ospiti, origini bergamasche, risonanze messicane e passioni marine.

Comi 107
via Borgo Vico, 107 – Como

+39 031 2495982 – infocomi107@gmail.com
Aperto Martedì 19:30 – 22:30 / da mercoledì a domenica 12:30 – 14:30 / 19:30 – 22:30
www.comi107.com

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