Il 29 settembre la casa d’aste Cambi mette in asta a Milano la seconda parte della collezione Borroni
Un primo nucleo era stato inserito nell’asta di arte moderna e contemporanea di metà luglio. Eugenio Borroni è stato un grande imprenditore ma anche grande amante dell’arte, membro della famiglia che ha creato la storica fabbrica di collanti Borroni.
La sua collezione era originariamente incentrata su opere di artisti storicizzati come Fontana e Morandi. Ma a un certo punto si orienta verso un’arte che ritiene più vicina a sé, ossia la sperimentazione delle nuove leve artistiche che l’Italia ha da offrire.
Così, a partire dagli anni ‘80, mette insieme un vasto gruppo di opere di giovane arte figurativa italiana. Guarda soprattutto ad artisti attivi nei quartieri popolari di Roma e ora noti come il gruppo di San Lorenzo.
Ci vollero ben tre anni di ristrutturazione per rendere possibile l’attuazione della sua idea visionaria di realizzare nell’enorme stabilimento di famiglia, rimasto improduttivo, una fabbrica di giovane arte italiana.
Così quando apre la “Fabbrica Borroni” nel 2004 nel centro di Bollate, ad un passo da Milano, diventa da subito un punto di riferimento, non solo per i giovani artisti, ma anche per i loro galleristi e i loro collezionisti.
In catalogo vi sono opere di Marco Tirelli, Piero Pizzi Cannella, Nunzio di Stefano, Daniele Galliano, Bruno Ceccobelli, Paolo Schmidlin, Marco Cingolani, Philip Martin e molti altri.
Top price per il grande acrilico di Cristiano Pintaldi (1970) “Marziani” del 2000 offerto a 8-12 mila euro. Stessa cifra per un carboncino su masonite “Senza titolo” del 1987 di Piero Pizzi Cannella (1955).
MARTEDÌ 29 SETTEMBRE 2020
ore 16.00 – Lotti 1 – 69
ESPOSIZIONE
Dal 14 al 18 Settembre ore 9 – 13 e 14 – 18
Dal 21 al 24 Settembre ore 9 – 13 e 14 – 18