Le paratie del Mose messe per la prima volta alla prova riescono a contenere gli effetti dell’acqua alta. E proteggono i Musei veneziani
“È un evento storico, qualcosa che non si era mai visto e che ha alleviato le pene di questa meravigliosa città”. Così Mariacristina Gribaudi, presidente Fondazione Musei Civici di Venezia, commenta quello che da ieri campeggia sulle prime pagine di tutti i media italiani e anche di molti internazionali: la notizia che per la prima volta le paratie mobili del Mose hanno realmente protetto la Serenissima da uno dei peggiori mali che la affligge da secoli: l’acqua alta. “Il patrimonio museale che tanto ha sofferto per l’acqua granda non è stato nemmeno lambito, è stata una vera gioia vedere nonostante le previsioni il Museo del Vetro aprire per la prima volta nella storia le sue porte ai visitatori come in un giorno qualunque, le visite programmate da fuori città arrivare al Museo di Storia Naturale senza stivali, i visitatori nelle sale di Ca’ Pesaro, nella nostra Galleria Internazionale d’Arte Moderna che ha riaperto neanche un mese fa dopo la chiusura dovuta proprio all’acqua alta. In questo momento abbiamo un grande bisogno di guardare avanti, grazie al Mose oggi abbiamo ritrovato la necessaria e vitale fiducia”.
Dopo decenni di polemiche, investimenti faraonici, spese folli, inchieste della magistratura e successivi processi, carriere politiche bruciate, test falliti nella generale disillusione, finalmente la buona notizia: l’”oggetto misterioso” Mose funziona. E stupisce leggere la gioia incontenibile di chi grazie a questo riesce a proteggere i beni che è incaricato di gestire. “Per la prima volta nella storia di Venezia i suoi monumenti più preziosi sono salvi e per noi è una grande emozione. Dopo avere ogni anno patito e sofferto nel vedere il nostro patrimonio così fragile sfregiato dalle maree”, sottolinea Gabriella Belli, direttrice dei Musei Civici di Venezia. “Un evento commovente, fantastico, una bellissima notizia per il mondo dell’arte e della cultura e per questa città. Che custodisce un patrimonio unico al mondo che abbiamo il dovere di preservare anche, anzi soprattutto, se concentrato in un’area così delicata. Una grande notizia per Venezia e per tutti”.