Da quanto riportato dall’agenzia Adnkronos e successivamente anche dal Messaggero ci sarebbe stata un furiosa lite tra il Ministro dello sport e quello dei Beni culturali. Il primo avrebbe pretesto la chiusura dei cinema e dei teatri per “bilanciare” la chiusura di palestre e piscine.
“Da quanto apprende l’Adnkronos, un duro scontro è andato in scena tra il ministro dello sport Vincenzo Spadafora e il responsabile della cultura Franceschini. Fonti di governo descrivono uno Spadafora furente, per la decisione (messa nero su bianco sul dpcm che sembra ormai destinata a restare) di chiudere palestre e piscine. Spadafora avrebbe rimarcato con forza le spese sostenute dagli imprenditori del settore per adeguarsi alle norme anti-Covid, nonché le centinaia di controlli portati avanti dai Nas con zero sanzioni all’attivo. Il ministro avrebbe inoltre rimarcato l’assenza di focolai nati in queste strutture da maggio ad oggi”. Il racconto di Adnkronos prosegue: “un duro scontro con Franceschini, con il responsabile dello Sport che chiedeva a gran voce parità di trattamento davanti all’evidenza di eguali rischi. In sintesi: se chiudiamo palestre e piscine, allora giù le saracinesche anche di cinema e teatri. Alla fine la decisione di chiudere l’intero ‘pacchetto’, ovvero piscine, palestre, cinema e teatri”. La conferma delle liti arriva anche dal giornalista Marco Conti de Il Messaggero che riporta: “abbiamo registrato gli scontri del ministro Franceschini col ministro Spadafora sullo sport e sulla chiusura dei cinema”, col risultato che il premier ha dovuto faticare per “trovare una sintesi nella maggioranza e nel governo”.
Ieri Franceschini ha difeso la scelta di chiudere teatri e cinema “per limitare il più possibile la mobilità” senza far trapelare nulla di quanto accaduto con il Ministro dello sport. Insomma almeno con questi retroscena è più chiara la vera ragione della chiusura visto che dalla loro riapertura è stato registrato solo un caso di positività sulle centinaia di migliaia di spettatori.