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Successo internazionale per l’Asian Art da Wannenes

lotto 88

L’asta di Asian Art tenutasi a Milano il 21 ottobre 2020 da Wannenes ha totalizzato 747.074 euro con una percentuale di venduto per lotto dell’89.6% e per valore del 365.5%

Il catalogo comprendeva una selezione eterogenea di 201 lotti interamente provenienti da importanti collezioni private italiane di arte cinese e giapponese: porcellane, giade, dipinti e stampe, sia di produzione imperiale per il mercato interno cinese che di produzione export, più conosciuta come chine de commande.

Protagonista assoluta della vendita una piccola quanto superba scatola tonda in smalto con coperchio, Cina, dinastia Qing, marchio e del periodo Yongzheng (1723 – 1735), che dopo un’accesa disputa di rilanci è stata battuta a 112.600 euro (lotto 88, stima 3.000 – 5.000 euro), seguita da un raro vaso a bottiglia in porcellana bianca e blu in stile Ming, Cina, dinastia Qing, marchio e del periodo Tongzhi (1862 – 1874), esitata a 52.600 euro (lotto 52, stima 3.000 – 5.000 euro), e da una grande coppa in corno di rinoceronte scolpita ad alto rilievo con motivi a vigna e scoiattoli, Cina, XVII-XVIII secolo aggiudicato a 40.100 euro (lotto 86, stima 12.000 – 16.000 euro).

Entrambi a 35.100 euro un piccolo e raffinato vaso “lotus” in smalto cloisonné e bronzo dorato (lotto 87, stima 5.000 – 8.000 euro) realizzato nel XVIII secolo in Cina durante la dinastia Qing – con marchio inciso e del periodo Qianlong (1736-1795), e un’imponente scultura imperiale in corallo raffigurante un drago e una perla infuocata, della fine del XVIII e inizio del XIX secolo (lotto 89, stima 15.000 – 20.000 euro).

lotto 87

Spiccano anche un’insolita coppia di grandi giardiniere cinesi della dinastia Qing del periodo Yongzheng (1736-1795), in porcellana doucai (lotto 90, stima 20.000 – 30.000 euro), aggiudicati a 30.100 euro, e una rara coppia di grandi vasi cinesi a bottiglia un porcellana famiglia rosa a fondo giallo con “drago e fenice”, della dinastia Qing, marcati e del periodo Guanxu (1875-1908), esitati a 26.350 (lotto 92, stima 24.000 – 30.000 euro).

Due pietre dure con iscrizioni e due vasi da muro in giada grigia, con inserti di giada bianca inscritti, Cina, dinastia Qing, sono stati venduti a 20.100 euro (lotto 5, stima 200 – 500 euro), mentre un vaso in porcellana smaltata famiglia verde con coperchio, Cina, dinastia Qing, epoca Kangxi (1662-1722), è stato battuto a 16.350 euro (lotto 117, stima 5.000 – 8.000 euro), mentre un raro vaso cinese degli inizi del periodo della Repubblica (1912-1949) in porcellana famiglia rosa con gli otto immortali con marchio e sigillo in rosso di ferro Qianlong (lotto 91, stima 2.000 – 3.000 euro) è stato aggiudicato a 13.850 euro.

lotto 5

Esitati a 10.725 euro un raro gruppo di animali in giada a tre colori, Cina, dinastia Qing, XVIII-XIX secolo è stato (lotto 6 , stima 500 – 800 euro), un incensiere con coperchio in giada celadon in stile arcaico, Cina, dinastia Qing, XVIII secolo (lotto 106, , stima 5.000 – 10.000 euro), un vaso Rouleau in porcellana smaltata in blu poudre e decorato in oro, Cina, epoca Kangxi (1662-1722) (lotto 100, stima 1.500 – 2.000 euro). Raro, infine, un porta pennelli in avorio con ‘diciotto luohans’, Cina, dinastia Qing, XX secolo, aggiudicato a 8.225 euro (lotto 107, stima 800 – 1.500 euro)

Per quanto riguarda la sezione giapponese è da segnalare un album a fisarmonica con 115 stampe di diversi artisti del XIX secolo, aggiudicata a 6.350 euro (lotto 66, stima 400 – 600 euro), tredici stampe firmate Ando Hirishige (1797-1858), Giappone, XIX secolo (lotto 71, stima 300 – 500 euro) vendute a 2.850 euro, e il libro del periodo Edo con le 100 vedute del Monte Fuji di Hokusai (1760 – 1849) (lotto 67, stima 300 – 400 euro) esitato a 1.820 euro. Infine, cinque grandi figure in porcellana policroma del periodo Imari, Giappone, XVIII secolo, sono state aggiudicate a 3.940 euro (lotto 174, ).

Alessandra Pieroni, responsabile del dipartimento Asian Art di Wannenes:

Il successo dell’asta dimostra che se il catalogo presenta oggetti di qualità, inediti al mercato, provenienti da prestigiose collezioni private esclusivamente italiane, l’interesse da parte del grande collezionismo internazionale è immediato seguendo il motto che il bello chiama il bello. Il 90% di venduto per lotto è un dato eccezionale per un’asta di questo segmento del mercato dell’arte. Il successo della splendida scatola tonda in smalto con coperchio del periodo Yongzheng (1723 – 1735), è dato dall’interesse dei grandi connoiseur oltre che dai dealers, che scelgono solo il meglio del panorama internazionale può offrire”.


Bene anche l’asta dedicata alle Monete e Medaglie che si è tenuta sempre a Milano il giorno precedente, 20 ottobre 2020, che  ha raggiunto un totale di 150.090 euro con una percentuale di venduto per lotto del 54.9% e per valore del 163.8%

Top dell’asta una fusione in bronzo modellata da Massimiliano Soldani Benzi di eccezionale realizzazione e qualità che ritrae il busto Antonio Manuel de Vilhena (1663-1736), corazzato a destra con lunga parrucca riccioluta e mantello drappeggiato sulla spalla sinistra. Sull’armatura il leone rampante dello stemma della famiglia Manuel e la croce dei cavalieri di Malta (lotto 675, stima 200 – 500 euro) aggiudicato a 7.800 euro.

Partendo dalle monete antiche uno statere in elettro di Cartagine databile al periodo 310-270 a.C. (lotto 301, stima 2.800 – 3.500 euro) è stato battuto a 3.360 euro, mentre un denario romano repubblicano in argento dell’epoca di Giulio Cesare (47-46 a.C.) è stato esitato a 1.116 euro (lotto 350, stima 200 – 240 euro).

Delle monete Savoia è importante segnalare una doppia in oro del 1581 coniata da Carlo Emanuele I (1580 – 1630), aggiudicata a 3.120 euro (lotto 479, stima 2.400 – 4.000), una doppia in oro del 1797 (Carlo Emanuele IV (1796 – 1802)), venduta a 6.000 euro (lotto 509, stima 5.000 – 7.000 euro), e una moneta da 100 lire in oro del 1925 di Vittorio Emanuele III (1900 – 1946), battuta a 5.520 euro (lotto 559, stima 3.400 – 5.000 euro).

Per le zecche estere, nella selezione di monete giapponesi proposta si notano l’Ansei Koban (1859) del periodo Edo aggiudicato a 3.600 euro (lotto 617, stima 900 – 1.100 euro), e, del periodo Meji, 5 yen d’oro del 1880 (lotto 622, stima 3.000 – 4.000 euro), esitato a 4.080 euro.

Tra le medaglie italiane, oltre alla splendida medaglia di Soldani Benzi, ottimo esito per l’esemplare in argento di Abondio che ritrae Gerolamo Scotti (lotto 650, stima 250 – 500 euro), battuto a 2.160 euro, e l’effigie in bronzo di Cristoforo Colombo di Pogliaghi-Cappuccio del 1892 in occasione del 400° anniversario della scoperta dell’America (lotto 719, stima 250 – 500 euro) battuta a 960 euro.
L’Ordine Imperiale della Legion d’Onore francese è stato esitato a 1.200 euro (lotto 798, stima 500 – 700 euro) e infine la decorazione inglese dell’Ordine di San Michele e San Giorgio – ordine creato nel 1818 dal Principe Reggente, l’Ordine oggi viene conferito ad ambasciatori e diplomatici di alto rango- in questo caso il set da cavaliere della Gran Croce, con placca, insegna e sciarpa in astuccio originale (lotto 799, stima 900 – 1.100) è stato aggiudicato a 1.107 euro.

lotto 350

Daniele Ricci, responsabile del dipartimento Monete e Medaglie di Wannenes:

Il mercato ha premiato lotti di grande bellezza e rarità come, tra le monete antiche, lo statere in elettro di Cartagine e un denario romano repubblicano in argento dell’epoca di Giulio Cesare, tra quelle medioevali e moderne una doppia in oro del 1797 di Carlo Emanuele IV di Savoia e una moneta da 100 lire in oro del 1925 di Vittorio Emanuele III di Savoia. Tra le monete straniere particolare rilievo per l’Ansei Koban (1859) del periodo Edo, e infine una menzione speciale per il top lot dell’asta, la medaglia di bronzo con l’effige del seicentesco cavaliere di Malta Antonio Manuel de Vilhena, che spiccava per bellezza e stato di conservazione. Segnali che confermano ancora una volta che il mercato ed i collezionisti, oggi più che mai, cercano oggetti in alta conservazione”.

wannenesgroup.com

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