Queer, femme, brown, nere. Amaryllis DeJesus Moleski ribalta la narrativa dominante per dar voce a coloro che, fino ora, ne sono state escluse. Said the Rainbow to the Grave, fino al 12 dicembre 2020 in mostra da Luce Gallery (Torino).
Un simbolismo in cui accanto alle donne stanno i rimandi alla storia, alle favole, al mito. Che mira a sovvertire una tradizione che troppo spesso ha escluso del tutto la rappresentazione della realtà femminile.
Donne del futuro, con tre occhi e corpi sinuosi che fluttuano tra arcobaleni e macchie fluorescenti. Questi sono i soggetti di Amaryllis DeJesus Moleski, afro-portoricana classe 1985 a cui Luce Gallery dedica un’intera retrospettiva, corredata da un video visibile sul profilo Vimeo della galleria.
DeJesus Moleski cerca di andare oltre il visibile per far emergere significati più profondi. Storie reali ed elementi fantastici si fondono in un unico universo, i cui colori vanno a colpire più i sensi che gli occhi di chi li osserva.
In questo mondo popolato di animali, ossa, fantasmi e strane divinità, l’arcobaleno diventa un ponte che collega la terra a una dimensione spirituale, ulteriore. E tutto ciò è il punto di partenza per re-immaginare ciò che è andato perduto per colpa di una passiva accettazione di attribuzioni di genere e razzializzazioni. Imposte, entrambe, da un colonizzatore esterno.