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Le reazioni del mondo dell’arte al tentativo di colpo di stato a Washington e all’ipocrisia della polizia

Trump

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Nei minuti e nelle ore dopo l’assalto della la folla pro-Trump al Campidoglio degli Stati Uniti a Washington, figure di spicco del mondo dell’arte si sono rivolte ai social media per esprimere la loro rabbia e sgomento, condividendo video che mostrano la polizia aprire le barricate ai rivoltosi e posare per selfie.

In molti hanno sottolineato il contrasto tra la reazione delle forze dell’ordine all’irruzione dei pro-Trump nel Campidoglio di Washington e il massiccio dispiegamento delle forze di polizia per le manifestazioni di Black Lives Matter nella capitale dello scorso anno. L’artista statunitense Dread Scott ha riassunto il sentimento in una storia su Instagram: “Le persone a Washington che protestavano contro il linciaggio della polizia di George Floyd furono picchiate. Ai fascisti che prendono d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti durante un tentativo di colpo di stato gli viene steso un tappeto di benvenuto. Qualche domanda?

Molti altri hanno anche sottolineato l’ipocrisia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, quando si è trattato di commentare i  manifestanti Black Lives Matter il presidente uscente li descriveva come “anarchici, agitatori, rivoltosi, saccheggiatori e bruciatori di bandiere“, aggiungendo: “Io come vostro presidente non ne farò parte. Il Partito Repubblicano rimarrà la voce degli eroi patriottici che tengono al sicuro l’America“. Eppure, l’altra sera, Trump ha detto ai rivoltosi: “Vi amiamo, siete tutti molto speciali“.

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L’artista newyorkese Marilyn Minter ha condiviso l’immagine sul suo account Instagram, con il commento, “questo sacco di merda è seduto alla scrivania @speakerpelosi“. L’artista statunitense Glenn Ligon ha fatto riferimento all’editorialista del New York Times Charles M. Blow, che nel 2019 scrisse: “Prima che Trump si lasci scacciare dal tempio, lo farà cadere“. Ligon ha aggiunto: “Se i neri avessero preso d’assalto la capitale, li vedremmo uscire in sacchi per cadaveri“. L’art dealer di New York Jack Hanley gli ha fatto eco commentando: “Immaginate se lo avessero fatto le persone di BLM“.

Alcuni hanno sottolineato l’inevitabilità della situazione ma anche il fatto che quanto accaduto l’altra sera fosse stato appositamente istigato e architettato. Josh Siegel, curatore del dipartimento di cinema del Museum of Modern Art di New York, ha scritto: “La cosa più disgustosa? Non l’assolutamente prevedibilità dei fatti come culmine di 4 anni e 250 giorni di odio, ma secondo il NYT, le persone vicine a Trump sono certe che il presidente lo volesse e stia godendo “. Altri hanno accennato alla natura quasi cinematografica degli eventi.

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Klaus Biesenbach, il direttore del Museum of Contemporary Art di Los Angeles, ha chiesto “commenti per favore” sotto un’immagine del Campidoglio circondato dai sostenitori di Trump. Il collezionista e commerciante d’arte statunitense Stefan Simchowitz ha risposto: “Trump è un traditore a questo punto qualsiasi membro del consiglio o del partito che lo sostiene ancora dovrebbe essere rimosso.” Nel frattempo, l’artista brasiliano Vik Muniz ha commentato: “Mi aspettavo qualsiasi cosa da Trump, ma non che i The Village People prendessero il controllo del Campidoglio“.

Joe Biden è stato formalmente riconosciuto dal Congresso come il prossimo presidente degli Stati Uniti ponendo fine a mesi di fallite sfide legali intentate dal suo predecessore per ribaltare il risultato elettorale. L’artista britannico e accademico reale Bob and Roberta Smith ha pubblicato un messaggio celebrativo su Instagram dicendo: Ce l’abbiamo fatta. L’abbiamo fatto Joe. Stai per essere il prossimo presidente degli Stati Uniti.” 

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