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Dal Trentino alla Sicilia. Quando il tetto è il cielo: tre musei italiani “all’aria aperta”

Giardino dei Tarocchi Giardino dei Tarocchi
Giardino dei Tarocchi
Giardino dei Tarocchi

Questo articolo è frutto dell’operato degli studenti del Laboratorio di scrittura, iscritti al Master Post Laurea “Management della Cultura e dei Beni Artistici” di Rcs Academy”, tenuto nel mese di gennaio 2021 da Luca Zuccala, vicedirettore della nostra testata. La collaborazione tra ArtsLife e Rcs Academy ha dato la possibilità agli studenti partecipanti al Master, dopo le lezioni di introduzione, pianificazione e revisione dei contenuti proposti, di pubblicare il proprio elaborato sulla nostra piattaforma.

Arte Sella (Trentino), il Giardino dei Tarocchi (Toscana) e Percorsi Visivi (Sicilia): tre dei numerosi e multiformi musei italiani “a cielo aperto”, ancora oggi troppo poco conosciuti, che possono essere considerati alternative culturali da vivere “all’aperto”, particolarmente funzionali in un periodo come quello odierno di pandemia. Un viaggio alla scoperta di queste bellezze, da Nord a Sud dell’Italia, dove l’unico limite è il cielo.

Da sempre la parola “museo” evoca l’immagine di un ambiente chiuso e delimitato, i cui spazi sono occupati da opere e manufatti ordinati secondo un certo criterio. Avete mai sentito parlare, invece, di un museo senza confini, il cosiddetto “museo a cielo aperto”? Per quanto poco conosciuto dalla maggior parte della popolazione, l’idea di “museo a cielo aperto” risale alla fine del 1700. Il fautore di questo concetto fu Charles De Bonstetten, un pensatore svizzero, che basò la prima mostra di questo genere sulla visita di sculture appartenenti a contadini norvegesi in costumi indigeni, in Danimarca, nel parco di Palazzo Fredensborg, denominato “Valle dei Norsemen”. Un museo a cielo aperto è una tipologia particolare di museo, le cui opere sono conservate e raccolte en plein air.

Arte Sella
Arte Sella

Questa modalità è la risposta all’esigenza che l’arte si associ a nuovi spazi e nuovi pubblici per creare processi innovativi di comunicazione, relazione, condivisione e scambio. Su invito del curatore, l’artista dialoga con l’ambiente circostante, i suoi abitanti e il pubblico. È noto che l’Italia sia un museo a cielo aperto per antonomasia. Nel nostro Paese infatti ci sono meravigliosi paesaggi ovunque; sboccia e fiorisce in ogni angolo la ricchezza della nostra cultura. Tuttavia sono tanti i luoghi che raccontano meglio di altri la storia, le tradizioni e la ricchezza della nostra penisola. Borghi, giardini che racchiudono al loro interno o meglio, al loro esterno, la magia del Belpaese. Da nord a sud, si possono trovare molti musei a cielo aperto da non perdere.

Purtroppo oggi viaggiare è un lusso che ancora non possiamo concederci, ma nessuno ci vieta di effettuare un piccolo tour “immaginario” alla scoperta di tre meravigliosi esempi di museo a cielo aperto, sperando al più presto di poterli visitare realmente.

Il primo museo è Arte Sella, situato nell’omonima valle, in provincia di Trento. Il principio di base di questo museo a cielo aperto è il ritorno e l’esaltazione della natura, che occupa il ruolo di fonte di ispirazione, grazie ai suoi colori, ai suoi odori e ai suoi suoni creando opere che non vogliono imporsi sull’ambiente circostante, ma fondersi con esso. Con questa manifestazione artistica sorge la speranza di un ritorno ad un’architettura più “naturale ed ecologica”, che viva in simbiosi con l’ambiente circostante, privandosi della necessità di inquinamento.

La prima area di visita è il Percorso Arte-Natura: una passeggiata di circa due chilometri che attraversa tutta Val di Sella, lungo la quale è possibile incontrare installazioni, opere e sculture create con i soli materiali presenti nel bosco come foglie, rami intrecciati, sassi, tronchi e terra. Le opere realizzate in questo modo sono esse stesse oggetti naturali, quindi nel tempo vengono trasformate, consumate e restituite all’ambiente che le ospita. La seconda area, invece, è denominata Malga Costa, e costituisce un parco al cui interno sono contenute diverse opere d’arte tra cui il Teatro Sella “Il Cubo” e la Cattedrale Vegetale.

Stefano Boeri - Tree-Room - Arte Sella 2020 - Ph Giacomo Bianchi Copyright Arte Sella
Stefano Boeri – Tree-Room – Arte Sella 2020 – Ph Giacomo Bianchi Copyright Arte Sella

Scendendo verso il Centro-Italia troviamo il secondo museo a cielo aperto, situato in Toscana, a Capalbio, in provincia di Grosseto, che porta il nome Giardino dei Tarocchi. Fu ideato dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle con l’aiuto del marito, Jean Tinguely. Si tratta di un parco artistico contenete ventidue imponenti figure in acciaio ricoperte di specchi, vetri e ceramiche colorate, raffiguranti gli arcani maggiori dei Tarocchi. Il Giardino dei Tarocchi è in grado di lasciare a bocca aperta grandi e piccini, meravigliati dalle grandiose statue e dalla brillantezza dei colori. Evidente è il richiamo al Parc Guell di Antoni Gaudì a Barcellona, che fu fonte d’ispirazione per l’artista stesso, e al Giardino di Bomarzo.

Giardino dei Tarocchi
Giardino dei Tarocchi
Tra le sculture che maggiormente rappresentano il parco, è impossibile non menzionare la gigantesca statua dell’Imperatrice, all’interno della quale l’artista Niki de Saint Phalle ha abitato durante i lavori: infatti, questa ospita una stanza da letto, una cucina e un soggiorno. Le pareti di queste stanze sono interamente coperta da frammenti di specchi veneziani.

Proseguendo verso Sud della penisola, il terzo museo a cielo aperto che andremo ad indagare è Percorsi Visivi, a Montevago, in provincia di Agrigento. È un percorso museale tra i ruderi della piccola città per rappresentare la drammaticità del sisma avvenuto nel 1968 che portò devastazione in tutta la valle. Il viaggio comincia proprio dai simboli del terremoto, anche se l’intero percorso è volto a riportare in vita i ricordi positivi che legano la popolazione a quel luogo: la chiave di tutto è il tema della rinascita.

Percorsi Visivi (mobmagazine)
Percorsi Visivi (mobmagazine)

Questo museo consente al visitatore di ammirare murales, dipinti, giochi di luce, opere e mostre di artisti contemporanei, con la possibilità di eventi culturali ed enogastronomici, “riportando alla luce, attraverso squarci dei ruderi riemersi dalle macerie quella dannata notte affinché resti inculcata la memoria e ci sia l’occasione di un riscatto per produrre nuovo valore e momento celebrativo di vita, arte e senso della comunità”, afferma così la sindaca di Montevago.

Questi sono solo tre esempi dei numerosi musei a cielo aperto visibili in Italia, che possono fornire delle memorabili alternative ai tradizionali musei. Viviamo in un paese meraviglioso: apprezziamolo e conosciamolo meglio. La ripartenza così sarà più dolce.

Percorsi Visivi (mobmagazine)
Percorsi Visivi (mobmagazine)

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