Dalla sperimentazione delle “piazze a pois” alle opere della street artist Camill Falsini, vincitrice del bando pubblico del Comune di Milano “Piazze Aperte” assieme all’agenzia milanese Jungle. Un esempio vincente di come l’arte cambi il volto del contesto urbano in cui si inserisce, generando socialità, aggregazione, confronto.
Milano. Inizialmente alcuni cittadini le riconoscevano come “piazze a pois” per il loro vivace e inconfondibile motivo colorato, ma sono invece veri progetti di “urbanistica tattica”. Il Comune di Milano ha dato il via a interventi sperimentali nell’ambito dell’iniziativa “Piazze Aperte” già nel 2018, donando un nuovo look ad alcune delle piazze nevralgiche della città, per generare luoghi di socialità e migliorare la qualità dello spazio pubblico e la viabilità.
La prima “piazza aperta” è stata Dergano, che ha visto cambiare il suo aspetto grazie all’eliminazione di due file di parcheggi, da cui si sono recuperati diversi metri quadrati di spazio stradale, creando una nuova area pedonale con l’inserimento di posti a sedere e spazi gioco per bambini.
Ad essere incluse nel programma sono state successivamente Piazza Lavater e Piazza Angilberto. Quest’ultima, in zona Corvetto, è stata pedonalizzata e attrezzata di sedute, fioriere e tavoli da pingpong. La gente del quartiere si è impegnata a “far bella” la piazza, munendosi di camici, guanti, pittura e stampi: l’urbanismo tattico infatti è considerato un approccio di coinvolgimento degli abitanti nei processi di rigenerazione urbana a scala di quartiere, per trasformare le piazze da luoghi di parcheggio o di passaggio a luoghi centrali.
Le “piazze aperte” sono occasioni per riqualificare intere aree di quartiere in quanto, come precisa Marco Granelli, Assessore alla Mobilità e ai Lavori pubblici del Comune di Milano, << gli interventi si estendono dalle piazze alle strade vicine, migliorando la mobilità, favorendo un equilibrio fra pedoni, ciclisti, motociclisti e automobilisti>>. In occasione del via alla riqualificazione permanente delle prime due “piazze tattiche”, Marco Granelli preannuncia il vincitore del bando comunale nell’ambito del progetto Europeo “CLEAR – City LivEAbility by Redesign” finanziato da EIT Urban Mobility, iniziativa dello European Institute for Innovation and Technology (EIT) dedicata all’innovazione nell’ambito della mobilità urbana.
Il vincitore è risultato il gruppo Jungle, un’agenzia milanese specializzata in campagne di comunicazione, che ha partecipato al progetto con la street artist romana Camilla Falsini. Nota per il suo stile geometrico, che spazia dalle pitture murarie alle illustrazioni, fatto di colori brillanti, forme e metafore, le cui opere sono state esposte in gallerie e musei prestigiosi, l’artista ha riprodotto il quartiere urbano, fatto di snodi e strade intersecate, trasformando le “piazze a pois” in opere d’arte dai colori sgargianti, fatte di forme e lettere.
Camilla Falsini ha realizzato i suoi interventi cromatici in Piazza Loreto e Piazza Minniti, affermando di aver lavorato <<in collaborazione con i comitati cittadini di quartiere per condividere con loro le scelte grafiche e i colori studiati ad hoc per creare un playground, con un labirinto e un percorso a zig zag dall’aspetto ludico rivolto ai bambini». Sono state inoltre previste giornate di workshop sulla street art in collaborazione con alcune associazioni di quartiere, per avvicinare il pubblico all’arte di strada.
Ed ecco come il progetto “piazze aperte” rappresenta un esempio vincente di come l’arte, soprattutto quella contemporanea, non sia più solo un fenomeno culturale fine a sé stesso: gli interventi degli artisti danno un’impronta alla realtà partendo soprattutto dai contesti cittadini, stabilendo una nuova connessione in grado di ridefinire il tessuto urbano. L’arte è quel motore in grado di offrire nuovi stimoli e riconsiderare lo spazio in cui comunemente viviamo, entrando a far parte delle piazze, portando del bene, generando incontro e socialità.