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Da un’altra prospettiva #8. L’importanza dell’allestimento nel mondo dell’arte: Letizia Treves

Artemisia Artemisia
Letizia Treves
Letizia Treves

“Da un’altra prospettiva”: il 7 febbraio dalla pagina instagram dell’exhibit designer Andrea Isola è nato un format che ha come focus l’allestimento analizzato da chi le mostre le crea, ci investe, le cura e le visita. Andrea ha intervistato 24 professionisti del mondo dell’arte tra direttori di fiere e musei, curatori, galleristi e giornalisti, rivolgendo a tutti la stessa domanda: “Sapresti indicarmi, tra le mostre che hai prodotto/curato/visitato quella in cui l’allestimento ha giocato un ruolo fondamentale e per quale motivo?” L’obbiettivo, come spiega Andrea, è quello di far emergere l’importanza che danno all’allestimento gli addetti al settore e sensibilizzare il pubblico su come il volto di una mostra possa cambiare a seconda delle scelte progettuali di allestimento che vengono fatte.

Il contributo #8 è di Letizia Treves, James and Sarah Sassoon curator di pittura italiana, spagnola e francese del XVII secolo presso la National Gallery, che ci racconta l’allestimento della mostra “Artemisia” (3 October 2020 – 24 January 2021).

“Early on we decided to give the National Gallery’s Artemisia exhibition a strong sense of identity. The branding was striking and memorable – a single-word title combined with a close-up of her face, taken from a self portrait. One of the keyaims of this exhibition was to give a more roundedview of Artemisia, as an artist and a woman. Aswellasshowinghergreatestpaintings, therewas an emphasisongiving Artemisia her voice: herwordsappearedthroughout the show and greatattentionwasgiven to the room containingherrecentlydiscoveredletters. In an exhibitionfocusedon Artemisia’sidentity, the self portraitsnaturallyplayed an importantrole: their display on angledwallsformed a mini-exhibitionwithin the exhibition, and anotherartist’sportrait of Artemisia wasvisiblethrough a doorway. The show’sdramatic finale saw Artemisia reunited with herfather; twomasterpieces side by side, showinghowdifferentthesetwoartists’ aimswere and revealinghow far Artemisia had come.” (Letizia Treves)

Artemisia
Artemisia

La curatrice, inoltre, ha fatto rilasciare un commento anche all’exhibit designer della mostra, Nicola Smith:

“Itwas an integral part of our design conceptthat the exhibitionspacesfeltrich and sumptuouswhilstalsoappealing to a modern audience. Weusedangledwalls and surfacesto create special momentsthroughout the exhibition, suchas the self- portraits and grand Finale. Wefocused a lot of ourattention on the display of Room 3, where the visitorisintroduced to the thoughts and feelings of Artemisiasthroughherletters. Wepresented the letters, floatingwithin a wall showcase thatwasclad with texturedpanelling. The texturechosenwasinspired by the slightlycrumpledappearance of the paper. By usinguniformedpanellingwecreatedthese hard edges and the texturehelped to softenthat, creating a tensionbetween the soft and strong- a themewithinArtemisia’s work thatinspired me.”

Artemisia
Artemisia

ANDREA ISOLA:

La coerenza di un progetto la si vede dai dettagli e in questo caso vorrei farvi notare la professionalità nel partire dalla scelta del titolo e della grafica, una parola e un autoritratto, che restano impressi nella mente del visitatore.

Inoltre, come racconta Letizia Treves, un altro aspetto importante è stato quello di voler enfatizzare la voce dell’artista, riproponendo sulle pareti delle grafiche con alcune sue frasi. Trovo sia un dettaglio di allestimento fondamentale per far conoscere al pubblico il personaggio a 360 gradi e immergerlo nel proprio mondo.

#appuntidiunexhibitdesigner

Artemisia
Artemisia

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