Secondo gli studiosi nella civiltà El Argar, che prosperò in Spagna fra il 2200 e il 1550 a. C.. le donne ebbero un potere politico maggiore di quanto si pensasse in precedenza
“Il fatto che la maggior parte dei corredi funerari, compresi tutti quelli in oro e argento, fossero associati alla donna, indica chiaramente che l’universo femminile era considerato molto importante“. Così Karin Frei, ricercatrice in archeometria presso il National Museum of Denmark, commenta con il New York Times la scoperta archeologica avvenuta in Spagna, che potrebbe svelare inaspettate dinamiche sociali e “di genere” nel Medioevo. “Alla luce di questi rinvenimenti, ha ora senso sollevare la questione se una società statale di classe possa essere governata dalle donne“.
Le riflessioni originano dalle ricerche sul sito archeologico a La Almoloya, in quella che ora è la regione sud-orientale di Murcia. Uno dei primi siti dell’età del bronzo nell’Europa occidentale, centro nodale della civiltà El Argar, che prosperò in Spagna fra il 2200 e il 1550 a. C.. È qui che gli studiosi hanno portata alla luce un’antica tomba che suggerisce che le donne potrebbero aver ricoperto ruoli di governanti politici fin dall’età del bronzo. Si tratta della sepoltura di una coppia morta a metà del XVII secolo a.C., corredata da 29 oggetti di valore che suggeriscono uno status di classe superiore.
Ma la grande novità sta nel fatto che solo la donna era adornata di beni preziosi che suggeriscono un diverso status femminile. Preziosi oggetti in argento, fermagli per capelli, orecchini, un bracciale e un anello. E soprattutto una corona d’argento simile a una fascia. Segnali che fanno affermare agli studiosi che le donne nella società argarica potrebbero aver avuto un potere politico maggiore di quanto si pensasse in precedenza. Mentre gli uomini potrebbero essere stati incaricati delle questioni militari.