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Da un’altra prospettiva #12. L’importanza dell’allestimento nel mondo dell’arte: Elisa Carollo

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Elisa Carollo
Elisa Carollo

“Da un’altra prospettiva”: il 7 febbraio dalla pagina instagram dell’exhibit designer Andrea Isola è nato un format che ha come focus l’allestimento analizzato da chi le mostre le crea, ci investe, le cura e le visita. Andrea ha intervistato 24 professionisti del mondo dell’arte tra direttori di fiere e musei, curatori, galleristi e giornalisti, rivolgendo a tutti la stessa domanda: “Sapresti indicarmi, tra le mostre che hai prodotto/curato/visitato quella in cui l’allestimento ha giocato un ruolo fondamentale e per quale motivo?” L’obbiettivo, come spiega Andrea, è quello di far emergere l’importanza che danno all’allestimento gli addetti al settore e sensibilizzare il pubblico su come il volto di una mostra possa cambiare a seconda delle scelte progettuali di allestimento che vengono fatte.

Il contributo #12 è di Elisa Carollo, consulente d’arte e membro dell’ISA (International Association of Appraisers). Ha conseguito un MA in Art, Law and Business da Christie’s New York e una BA in Marketing e gestione delle industrie culturali e creative presso l’Università IULM.

Attualmente lavora in Italia come curatrice di una fondazione privata e di una collezione d’arte contemporanea, oltre che come consulente freelance per collezionisti, gallerie, fiere d’arte e artisti.

È Editor per Art SheSays su Milano, una piattaforma internazionale che mette in prima linea le donne nel mondo dell’arte.

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Elisa ci parla dell’allestimento della mostra “Pastel” di Nicholas Party da lei visitata alla Flag Art Foundation a NYC nel 2019.

“Mi aveva colpito l’armoniosa integrazione di opere anche di stili e periodi diversi all’interno di un ambiente immersivo ma elegante e equilibrato allo stesso tempo.

Infatti venivano ben rispettati gli equilibri, in modo che anche se circondate dai wallpaintings realizzati da Party, le sue opere pittoriche e quelle della sua collezione non risultassero svilite.

Anzi, i pastelli alle pareti ne amplificavano la forza espressiva, e creando come un stage teatrale intessevano la narrazione fra i vari soggetti e opere incluse nello show.

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Infatti lui stesso afferma:

<<Whydid I start painting on the gallerywalls? One of the explanations, whichisnotveryamazing, isthatI’mfrom Lausanne [in Switzerland] wherethere’s an artistcalled John Armleder. He is a fantasticSwissartist… And he integratedhisartwork with decoration and design and questioned the boundaries in between…mythingwas to create a spacelike a theatrical set. I’mworking with subjectsthat are not from reality, so I think I have a tendency to lovethis idea of the gallerywallas a theater or a set. So the show, for me, isalso a littletheater. I try to play with the spaceitself.>>”

(Elisa Carollo)

ANDREA ISOLA:

E’ un ottimo esempio di integrazione ed equilibrio tra contenuto e contenitore. Le sale non sono ridotte ad essere solo dei luoghi che ospitano le opere, ma sono parte integrante della mostra stessa. Il connubio tra questi due elementi permette al pubblico di vivere un’esperienza a 360 gradi.

Ph: The Flag Art Foundation website

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