Se abbiamo imparato qualcosa lo scorso anno, è il valore di essere trasportati altrove da una storia brillante. In questi mesi ne abbiamo ancora bisogno ma per fortuna ne sono state pubblicate molte e ognuna a suo modo è in grado di aiutarci. Tra arte e poesia, storia e giallo, ecco 10 libri da leggere questa primavera.
Sulle tracce di Van Gogh – Fossi (Giunti)
Tra foto d’epoca e attuali, segni e mappe, disegni, bozze e lettere una cronistoria che fa ordine nella vita del celebre pittore. Un viaggio che parte dalla campagna olandese fino ad arrivare in Belgio, in Inghilterra e in Francia. La critica d’arte Fossi e fotografi Dondero e De Marco sono andati a ritroso, rivivendo quell’avventura, indicando ciò che è cambiato in 30 anni ma anche tutto quello che è rimasto intatto.
Rispetto alla prima edizione il libro si amplia nel racconto e nelle testimonianze fotografiche. Un lavoro complesso, bello da leggere ma anche da vedere, che va a integrare la conoscenza dei luoghi e dei relativi dipinti con i pensieri sulla vita, sull’arte, fino agli autori preferiti di van Gogh, come dimostra quella fonte preziosa che è l’epistolario dell’artista.
Il mistero della pittrice ribelle – Montani (Garzanti)
Un affresco maledetto e una Firenze insanguinata sono gli ingredienti del romanzo d’esordio della Montani. Nel thriller storico il pittore Piero della Francesca mentre sta lavorando all’opera “La flagellazione di Cristo” è costretto, in seguito a una serie di misteriosi omicidi, a riporre il pennello e indagare insieme a Lavinia, una giovane aspirante pittrice.
Domenico, lo zio della ragazza, nonché maestro d’arte di lui, è coinvolto e anche Piero è a rischio.
La Firenze rinascimentale, politicamente instabile e divorata dalle lotte di potere, è animata da volti noti come Cosimo de Medici ma anche da un misterioso personaggio soprannominato “Imperatore di cui ignoriamo la vera identità.
L’autrice, architetto ed esperta d’arte, ha ricostruito fedelmente i ritratti storicianimando poi con la sua penna e la fantasia i conflitti politici, religiosi e culturali dell’epoca.
Sanguina ancora – Nori (Mondadori)
Non è un romanzo classico, né una biografia né autobiografia. È forse tutte e tre le cose insieme. Sicuramente è una grande dichiarazione d’amore alla letteratura russa e in particolare modo a quel genio di Dostoevskij. Galeotto fu “Delitto e castigo”, da qui non a caso il titolo dell’opera, che gli aprì il mondo dell’ingegnere senza vocazione destinato a diventare lo scrittore dell’insondabile abisso umano.
Il libro ripercorre le straordinarie vicende attorno a Dostoevskij ma anche allo scrittore stesso, mixando passato e presente, letteratura e vita. Dal vizio del gioco dell’autore ne venne fuori un capolavoro come “Il giocatore” e da una dedizione alla cultura russa questo imperdibile libro di Nori.
Ararat – Glück (Il saggiatore)
Nobel per la poesia del 2020 e già Pulitzer nel 1993 la poetessa americana torna in libreria con una raccolta scritta 31 anni fa e incentrata su cosa significa crescere un figlio facendo i conti con la propria educazione. Ararat è il monte dove, secondo la Genesi, dopo il diluvio universale si posò l’arca di Noè. I riferimenti spirituali non mancano ma è più un ritratto intimo e commovente.
La raccolta si innesta sulla biografia di Glück ed inizia e termina con il ricordo del padre di lei.Troviamo anche poesie che esplorano la rivalità tra fratelli, l’individualità e le varie prove della genitorialità.
Domani avremo altri nomi – Patricio Pron (edizioni Sur)
È soprattutto un grande romanzo d’amore nell’era dei social network. Ma è anche l’affascinante autopsia di una rottura, di ciò che va oltre l’amore stesso: traccia i dislivelli emotivi di una società nevrotica in cui le relazioni finiscono per diventare prodotti di consumo.
Un Lui e una Lei che vivono a Madrid oggi. Lei è un’architetta, ha paura dei progetti che riguardano il futuro e non sa bene cosa vuole. Lui scrive saggi, è al suo fianco da quattro anni e non ha mai pensato di poter tornare single, in un “mercato” di cui non sa più nulla.
Dalle crepe del loro rapporto filtra tutto il resto, in uno straordinario ritratto della contemporaneità.
Per tutto il resto dei miei sbagli – Camilla Boniardi (Mondadori)
Instagram, radio, tv, Ted talk, ricette e oroscopi pazzi, Camihawke è questo e molto altro. Da brava Gemelli ci stupisce ancora una volta sfoderando una nuova creatività.
Nel suo primo romanzo ci racconta la storia di Marta che con la zavorra di un’insicurezza cronica affronta i drammi tipici di chi è giovane e cerca un suo posto nel mondo.
La scrittura scorre piacevole tra una battuta di spirito, una reminiscenza del classico e uno scambio epistolare 2.0 (ci meritiamo tutte un Leandro). L’ossessiva ricerca di perfezione ma anche la dolorosa necessità di accettarsi spingono il lettore a immedesimarsi nei tormenti della protagonista.
Un plus da non poco? Alla lettura si può abbinare la playlist disponibile sullo Spotify di Camihawke con i brani presenti nella storia.
Per le strade di Tokyo – Bradley (Nord)
Una Tokyo inedita, contraddittoria e a tratti oscura, lontana dalle immagini rosee della fioritura dei ciliegi. Viaggiamo attraverso le parole sui treni, nei luoghi famosi e in quelli misteriosi, nei manga e attraverso il cibo. Bisogna riconoscere all’autore la capacità ingegnosa di far incontrare i personaggi delle varie storie come se fossero tutti parte di una misteriosa coreografia. Le voci della narrazione sono molteplici così da non annoiare il lettore. Il protagonista assoluto però è il gatto calico che lega ogni storia. Il micio che si rannicchia con un senzatetto, che viene colpito e ferito da un amante abbandonato, oppure curato da un giocatore agorafobico e così via.
Questo giorno che incombe – Lattanzi (Harper Collins)
Francesca si è trasferita con la sua famiglia in un’altra città ma la vita che si prospettava assomiglia più a un misterioso incubo. Il marito è distante, non riesce a occuparsi né del lavoro né della famiglia.
Pian piano in un crescendo ricco di suspence emergono dettagli che guardati da un’altra luce le creano turbamento, ombre sinistre e incidenti non gravi ma inquietanti. Sono reali o la protagonista si sta suggestionando? Finché un urlo e la sparizione di una bambina la gettano nel panico. È sua figlia e perché non ricorda le ultime ore? Cosa si prova a vedersi sfuggire il senso e la memoria delle cose? La Lattanzi scrive un dialogo interiore ad alta tensione, una storia (liberamente ispirata a un fatto accaduto) che proietta il lettore direttamente nell’abisso dell’animo umano.
Blu – Tribuiani (Fazi)
Tra rituali scaramantici e ossessioni una diciassettenne ribattezzata Blu vive disagi e avventure tipiche della sua età. Giada è fissata con i numeri, conta i respiri, i secondi come gli oggetti. Si disegna in maniera compulsiva e si tormenta su “Chi si infila nelle ferite per creare dipendenza è una droga o una malattia, e in ambo i casi è il male”.
A un certo punto però la protagonista incontra una persona in grado di entrare nel suo mondo fatto di riti e ripetizione.
Una storia delicata e essenziale per comprendere quel difficile periodo che è l’adolescenza.
L’anno che a Roma fu due volte Natale – Venturini (Sem)
Nostalgia, revival anni ’90 e periferie romane. Questi gli ingredienti di questo romanzo candidato allo Strega. Tra flashback e meccanismi improvvisi della memoria viene fuori la storia di Marco, un ragazzo tossicodipendente, e di Alfreda, la madre che da accumulatrice seriale vive un disagio fisico e psichico. Dalla morte del marito in circostanze mai chiarite soffre di allucinazioni notturne. Sostiene così di vedere e parlare Sandra Mondaini. Il desiderio comunicato dalla defunta è di essere seppellita con il suo Raimondo. La madre vuole trafugare la tomba in caso contrario, minaccia di suicidarsi. Un romanzo originale e toccante che tra atmosfere pasoliniane e cultura pop ritrae fedelmente un’epoca.