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La pittura che si svuota. La distillazione di colore di Agnes Martin a New York

“The Distillation od Color”, alla Pace Gallery “The Distillation od Color”, alla Pace Gallery
“The Distillation od Color”, alla Pace Gallery
“The Distillation od Color”, alla Pace Gallery

New York. Quando si è davanti a un’opera di Agnes Martin si ha la sensazione che il colore sia stato aspirato dalla tela. È come se l’artista avesse deciso di togliere l’eccesso per lasciarne solo il ricordo. Ciò su cui si concentra “The Distillation od Color”, alla Pace Gallery fino al 26 Giugno, è proprio l’uso del colore da parte di Martin, o forse sarebbe meglio dire del non-colore. La pittura si svuota lentamente per lasciare il posto a una traccia delicata.

I dipinti, realizzati tra gli anni ’70 e gli anni ’90, sono fasce e campi di colore attraversati da linee e griglie quasi impercettibili. Ogni opera si compone di un vocabolario limitato che supera con eleganza i confini della struttura e dello spazio.

Dopo una pausa di anni dalla pittura, in cui lascia la città di New York per arrivare in New Mexico, Martin inizia ad utilizzare toni molto tenui e pallidi per creare bande orizzontali e verticali sulla tela. I suoi quadri sono un incontro tra ciò che la circonda, che ha intorno a sè, e le visioni che lentamente prendono forma all’interno della sua immaginazione.

“Tutto può essere dipinto senza rappresentazione”, dichiara. E infatti ogni tela diventa uno spazio aperto e nello stesso tempo definito, in cui restituire alcuni dei concetti universali più complicati da afferrare, come la felicità, la gioia o la bellezza.

“The Distillation od Color”, alla Pace Gallery
“The Distillation od Color”, alla Pace Gallery

“L’arte deve derivare dall’ispirazione”, dice, e nonostante questo per anni dipinge ciò che sembra essere un’unica struttura soggetta a sottili variazioni. Una griglia, un insieme di linee orizzontali e verticali tracciate a matita, si appoggia delicatamente sul colore, come una rete rigorosa tesa a catturare quei concetti astratti così difficili da rappresentare. Paziente, aspetta che finiscano di fluttuare per affiorare e farsi riconoscere.

Non è semplice descrivere a parole dipinti come questi perchè sono realizzati per schivare il peso della rappresentazione, eliminando qualsiasi forma riconoscibile. Non vengono creati per essere letti ma per innescare un’emozione in uno spazio senza riferimenti.

Le bande colorate diventano dei piccoli mondi accennati e ignoti. Ogni opera è una realtà depurata per arrivare all’essenza. E l’essenza per Martin è un colore quasi impercettibile che piano piano va verso la sua assenza.

Queste sono le sue visioni, a volte immediate e a volte attese per giorni o per intere settimane. Immagini di assoluta calma, di attesa, nate da solitudine e difficoltà, ma tese alla libertà. Sono immagini spogliate di ogni riferimento, talmente aperte che potrebbero contenere qualsiasi cosa, talmente vuote da risultare piene.

E tante volte, si sa, il vuoto non è poi così vuoto.

“The Distillation od Color”, alla Pace Gallery
“The Distillation od Color”, alla Pace Gallery
The Distillation of Color
Agnes Martin
Pace Gallery NY
5 Maggio – 26 Giugno

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