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Mario Puccini, il “Van Gogh involontario”. Una mostra gli rende (finalmente) onore, a Livorno

M. Puccini, Bove giacente, olio su tavola, 20,3x31,4 cm., collezione privata
M. Puccini, Pagliai, 1914, olio su tavola, 34x50 cm., collezione privata
M. Puccini, Pagliai, 1914, olio su tavola, 34×50 cm., collezione privata

Emilio Cecchi, il 10 novembre 1913, in una lettera alla moglie parlava con entusiasmo del pittore Mario Puccini appena ammirato in una raccolta d’arte: «È un Van Gogh involontario: fortissimo; tu vedessi che colori, tu vedessi che fiere, che paesi, che mari, che barche in porto, ammassate, catramose».

Certo, i colori forti e intensi, le linee robuste e libere, gli alberi contorti, i vasi di fiori colorati, gli iris, fanno pensare a Van Gogh. Come i disagi psichici manifestati da Puccini. Non così involontario però, perché Mario Puccini conosceva la pittura francese, e Van Gogh, che aveva visto a Firenze alla prima Mostra italiana dell’Impressionismo, dell’aprile -maggio 1910, dove era esposta una celebre opera del pittore olandese, Testa di contadino (Il giardiniere) del 1889,prestato dal collezionista Gustavo Sforni (conservata oggi nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma).

M. Puccini, Natura morta con garofani rossi, olio su tavola, 37x28 cm., collezione privata
M. Puccini, Natura morta con garofani rossi, olio su tavola, 37×28 cm., collezione privata

La frase di Cecchi, sintetica e suggestiva, è passata nel titolo di una grande mostra appena aperta a Livorno (Museo della Città, 2 luglio-19 settembre): “Mario Puccini ‘Van Gogh involontario’. Una collezione riscoperta e altri capolavori”. «Dopo averci molto pensato» dice la curatrice della mostra Nadia Marchioni, con la consapevolezza di questa apparente contraddizione. Insomma, «un Van Gogh non così involontario». Che poi le note critiche di Cecchi sulla pittura di Puccini siano giuste è indubbio. Le forme, i colori solari, le vacche azzurre e verdi, anticonvenzionali, ricordano Van Gogh, ma sono di Puccini, un pittore poco noto, ma certamente grande. Un livornese nato nel 1869 (morto a Firenze nel 1920), allievo di Giovanni Fattori, e compagno di tanti macchiaioli più noti, che in mostra vengono esposti a suggerire scambi e confronti.

Un percorso ricco quello di Puccini, nonostante la malattia mentale che lo aveva obbligato da giovane ad alcuni ricoveri nell’ospedale di Livorno e nel manicomio di San Niccolò di Siena. Anni di inattività oggi colmati dalla presentazione in mostra e nel catalogo (Pacini Editore, Pisa) di documenti, lettere e disegni conservati nell’Archivio Storico della Asl 7 di Siena. Oltre 140 tra dipinti e disegni, in gran parte di collezioni private, molti inediti, altri giunti dalla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma e dagli Uffizi, rappresentano una vera scoperta del pittore, un tripudio di bellezza, luce e colore a due passi dal mare di Livorno.

M. Puccini, Barca con garitta, olio su tavoletta, 38x28 cm. collezione privata
M. Puccini, Barca con garitta, olio su tavoletta, 38×28 cm. collezione privata

All’inizio una serie di ritratti degli anni 1889-1890 inseriscono Puccini tra gli allievi di Fattori all’Accademia di Firenze, con significativi accostamenti ad opere del maestro, di Silvestro Lega e di Plinio Nomellini. Tre Autoritratti inediti, tra il 1912 e il 1914, ci mostrano il volto sensibile del pittore con tagli di luce originali, segno di una avvenuta maturazione rispetto agli esordi. Suggestivo è anche il suo piccolo studio (Interno del mio studio), evoluzione semplice ed estrosa della lunga tradizione di atelier di pittori.

Il superamento dell’insegnamento di Fattori, cui tuttavia Puccini rimane legato tutta la vita, è già evidente in alcune marine come il piccolo olio su cartone, Darsena, o Lungomare a Livorno (1910), messe a confronto con soggetti simili di Fattori o di Guglielmo Micheli. È chiara la tendenza a voler costruire le immagini con colori spessi e densi, pur mantenendo una sotterranea struttura formale. Interessante è il confronto tra I buoi del 1890 di Fattori e i Bovi nell’uliveto del 1913 circa di Puccini, in cui al realismo del maestro si sostituisce un’atmosfera irreale nei colori accesi, negli albericontorti e nei buoi neri come la pece.

M. Puccini, Bove giacente, olio su tavola, 20,3×31,4 cm., collezione privata

Da quegli anni i buoi diventano masse gigantesche “giacenti” verdi e azzurre, di grande impatto e novità. La pittura di Puccini si evolve in chiave europea, sotto le suggestioni di impressionismo, divisionismo e simbolismo. Il percorso della rassegna prosegue per temi, nella difficoltà di una cronologia non sempre chiara. Una serie straordinaria di paesaggi marini, campestri, urbani, della stessa bellissima Livorno, testimoniano la bravura di questo post- macchiaiolo sui generis, modernissimo, da Il fienaiolo all’esplosiva Eclissi di sole, dal Molo di Livorno al Tramonto di mare.

Complesse, personali, ma anche con richiami alla contemporanea pittura francese e italiana sono le nature morte, dalla piccola Pesca del 1910 alle Pesche mature, dagli spettacolari Pesci e conchiglie ai vari crostacei e aragoste al Tappeto e Vaso con amarilli agli Iris, costruiti col colore, non meno affascinanti di quelli di Van Gogh. Con una differenza, che l’olandese non trovò alcun estimatore se non dopo la morte, il livornese era circondato da collezionisti, mercanti, amici che apprezzavano la sua pittura.

M. Puccini, Ritratto della fidanzata all’uscita dalla chiesa, olio su tela, 21x31 cm., collezione privata
M. Puccini, Ritratto della fidanzata all’uscita dalla chiesa, olio su tela, 21×31 cm., collezione privata
M. Puccini, Bambina che prega (Ave Maria), 1887 circa, olio su tela, 69x42 cm., Istituto Matteucci, Viareggio
M. Puccini, Bambina che prega (Ave Maria), 1887 circa, olio su tela, 69×42 cm., Istituto Matteucci, Viareggio

 

Titolo: Mario Puccini “Van Gogh involontario”

Date: 2 luglio – 19 settembre 2021

Sede: Museo della Città

Piazza del Luogo Pio, 57123 Livorno LI

Tel. 0586 824551

 

Mostra promossa da       

Comune di Livorno

Fondazione Livorno-Arte e Cultura

Fondazione Livorno

 

Orari:

Da martedì a giovedì 10.00-20.00, da venerdì a domenica 10.00- 22.00, lunedì chiuso

Sito web: 

http://museodellacitta.comune.livorno.it/museo

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