Negli ambienti della duecentesca chiesa di San Domenico il comune di Terracina ospita “Al di là del mare”, una grande mostra antologica dedicata a Duilio Cambellotti, geniale e poliedrico cantore dell’Agro Pontino.
Volgendo da Roma a meridione per le umide distese dell’Agro Pontino, distratta dal fascino vacanziero del Golfo di Gaeta, ecco Terracina dalla storia millenaria, decantata, dipinta, illustrata dai numerosi viatori del Grand Tour, più e meno celebri, tedeschi, fiamminghi, inglesi, francesi, che la visitarono e vi soggiornarono nel corso dei secoli. La nostra attenzione oggi si appunta sulla duecentesca chiesa di San Domenico, un complesso cistercense appena restaurato e restituito alla città nella nuova veste di spazio culturale, che ha esordito in questi giorni con “Al di là del mare”, un’ampia mostra dedicata a Duilio Cambellotti (Roma, 10 maggio 1876 – Roma, 31 gennaio 1960), uno degli artisti più complessi ed enigmatici del Novecento, dalla vena poliforme e misterica, legato a Terracina da lunga e feconda frequentazione.
Seguiamo il percorso antologico tracciato dalle oltre novanta opere e dalle numerose foto d’epoca provenienti dall’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti – di cui è responsabile e custode la Galleria Russo di Roma – trascelte dal curatore Francesco Tetro, fattivamente coadiuvato dalla Fondazione Città di Terracina. “Mezzo secolo fa, l’espressione di agro o campagna significava per i più squallore, dolore, febbre. Nel concetto pessimista c’era verità, perché tutta la plaga del Lazio che si estende tra Civitavecchia e Terracina – la vera campagna romana – era preda della malaria: scarsa d’abitatori, mal coltivata e dominio di animali pascolanti. Bastava varcare le porte di Roma, per trovarsi in questa solitudine”. Il pensiero di Cambellotti è agile nell’adunare parole evocanti come nel dare forma plastica a stati d’animo mutevoli e a suggestioni intime. L’innamoramento per Terracina e per i suoi paraggi ardui e primordiali lo colse già nei primi anni del Novecento quando fu coinvolto nel progetto delle scuole rurali per la lotta contro l’analfabetismo (assieme ad Alessandro Marcucci, Giovanni Cena, Sibilla Aleramo, Maria Montessori).
Nell’arte fabbrile di plasmare la materia, non di rado cedendole le forme arcane del simbolo e del mito, fu pittore, incisore, scenografo, costumista, scultore (suo il monumento ai caduti della prima Guerra Mondiale in Piazza Garibaldi a Terracina), illustratore, ceramista, decoratore, designer. Insomma, non disdegnò alcun mezzo nel tentativo di portare l’arte fuori dai musei e dalle gallerie, sulla strada, tra la gente, nei luoghi della vita popolare facendo propria la lezione di William Morris e dell’Arts and Crafts, intrepidi sognatori di un’ ”arte totale”, che travalichi i generi e le tassonomie concettuali, che avviluppi e rinnovi ogni aspetto della vita. Ma la coinvolgente poetica di Cambellotti, nutrita dalle visioni georgiche catturate sui tratturi dell’Agro Pontino e da certo idealismo socialisteggiante, tipico dei suoi tempi, incline a cogliere, nella dedizione al lavoro estenuante una valenza eroica e paradigmatica, non si esaurisce nella fascinazione retinica. “Nel ceto degli artisti – leggiamo tra i suoi appunti – io sono stato sempre un irregolare. Ma l’opera mia non si è limitata solo ad un appagamento della vista. Ho cercato di dire e comunicare qualche cosa di più”. Ci dilettiamo tra le opere esposte in mostra: xilografie, tempere, chine, bozzetti di scena per il teatro greco di Siracusa, terrecotte, bronzi, vetrate. La varietà delle tecniche, unita al rigoglio delle forme, appaga l’occhio e quasi lo ammalia; e ci lascia ammutoliti. Emotivamente coinvolti, ci interroghiamo sul mistero dell’arte che istintivamente accostiamo all’enigma della vita: dietro questa epifania di colori e di immagini perpetuamente baluginante intorno a noi, che investe i sensi e li distrae, non si celerebbe, forse, “qualche cosa di più”?
dal 24 luglio al 20 novembre 2021
Duilio Cambellotti, “Al di là del mare”
a cura di Francesco Tetro
Ex Chiesa di San Domenico
Via San Domenico, 15
Terracina (Latina)
info:
+39 06 6789949 – +39 345 0825223