Beast, arriva al cinema la favola nera di Michael Pearce, alla ricerca dei mostri che ci circondano
Presentato al Torino Film Festival nel 2017, Beast – debutto alla regia di Micheal Pearce – arriva finalmente anche nei cinema italiani (dal 9 settembre). Fa da “gancio” per questa distribuzione tardiva la protagonista, Jessie Buckley, coprotagonista con Olivia Colman in The Lost Daughter di Maggie Gyllenhaal, pellicola tratta da un romanzo di Elena Ferrante (La figlia oscura) e in Concorso a Venezia 78 in questi giorni.
La storia di Beast si svolge sull’Isola di Jersey: la comunità del posto è sconvolta da un susseguirsi di brutali omicidi (il cui modus operandi ricorda la famigerata “Bestia di Jersey” che ha terrorizzato l’isola del Canale della Manica tra il 1960 e il 1971). Moll (Jessie Buckley) è una giovane ragazza che cerca di liberarsi da una famiglia soffocante, da un ambiente a cui sente di non appartenere, è irrequieta e alla ricerca del suo posto nel mondo, ma gli orizzonti della sua realtà sembrano essere fin troppo ristretti. Dentro di lei cova una profonda frustrazione: fa la guida turistica e vive ancora con i suoi genitori, prendendosi cura dell’anziano padre, ma la sua mente è altrove.
Una sera in un nightclub incontra Pascal (Johnny Flynn, già visto in Emma., La nave sepolta e nel tremendo Stardust nei panni di David Bowie), il classico bello & dannato: Moll per la prima volta in vita sua si sente viva, si innamora. Con Pascal la ragazza sente germogliare il suo lato passionale, selvaggio e irrazionale.
Quando sull’isola viene ritrovato il corpo di una ragazza, la quarta di una serie di vittime dello stesso stupratore, Pascal diventa il principale sospettato. Moll si schiera dalla sua parte contro tutti ma, anche quando i sospetti su di lui svaniscono, rimane con dei dubbi che agiscono come tarli, non solo su Pascal, ma anche su sé stessa. In una piccola comunità l’arrivo di uno straniero getta sempre scompiglio, ma a volte il vero elemento perturbante si cela proprio all’interno di quegli ambienti che siamo soliti chiamare familiari, domestici.
Michael Pearce realizza un film magnetico, diviso tra gli paesaggi marini tersi e pallidamente soleggiati e notti vivide e oscure, mescola tra loro diversi generi senza mai cadere nella trappola del pastiche: Beast è una favola nera che ha in sé i toni (e i temi) del thriller, del noir, del melodramma, dell’horror psicologico e del dramma romantico. I suoi protagonisti sono dei caratteri inafferrabili, ambigui, profondi e oscuri come paludi.
La protagonista, solo all’apparenza ingenua, come una moderna Cappuccetto Rosso si addentra nei boschi e lì, in questa zona oscura, labirintica e misteriosa, che incontra il suo Principe azzurro/Lupo. È una favola moderna e tragica in cui una giovane donna deve affrontare una moltitudine di mostri: quelli della sua famiglia, quelli nascosti nella foresta, quelli che dormono con lei e quelli che dormono in lei. Sconfiggerli o addomesticarli? Questa è la sfida a cui è chiamata.