Una rarità quella avvenuta durante l’edizione di Tefaf Maastricht (online) in corso. Si tratta dell’acquisizione da parte del Groeningemuseum di Bruges dell’opera: “Ritratto di uomo in armatura”, attribuita a Gillis Claeissens, olio su tavola, cm 32,5×25, 1560 ca.
La Galleria Caretto & Occhinegro annuncia ufficialmente l’acquisizione da parte del Groeningemuseum di Bruges del dipinto “Ritratto di uomo in armatura” attribuita al pittore fiammingo Gillis Claeissens. L’opera è stata ufficialmente presentata durante l’edizione Tefaf – online 2021 e l’acquisizione si è perfezionata già duranti i primi giorni della rassegna.
Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro: <<Poter annunciare ufficialmente l’acquisizione da parte del Groeningemuseum di Bruges di una delle nostre opere presentate durante il TEFAF – online 2021 è motivo di gioia nonché un grande onore. La scelta, da parte di quello che viene tradizionalmente considerato “Gli Uffizi del Nord”, di includere nelle loro collezioni un’opera del pittore Gillis Claeissens rientra nella missione -molto diffusa a livello internazionale- di integrare le proprie collezioni con oggetti capaci di coniugare qualità e rarità, in modo da completare al meglio la comprensione di una specifica scuola artistica.
Al gallerista, oggi più che mai, spetta il compito di indagare, scovare e ri-attribuire le opere che il tempo ha sommerso nell’oblio, creando così quel “valore aggiunto” che oggi è una conditio sine qua non nel settore degli old masters. Esserci riusciti in un campo così competitivo e specifico quale quello di cui ci occupiamo -l’arte fiamminga- è una soddisfazione che ci spinge a continuare con entusiasmo la strada che stiamo percorrendo>>
L’artista: raro ed enigmatico pittore della scuola bruggense del secondo ‘500, Gillis Claeissens (Claeis, Claeys, Claesz o Claeissins) nacque a Bruges nel 1526. Era il secondo figlio di Pieter I Claeissens -pittore di storia e ritrattista- e nipote del pittore Alard Claeissens. Appartenente alla così detta “dinastia Claeissens”, Gillis ha goduto di una riscoperta critica solo in tempi molto recenti, in quanto le vicende attributive a lui legate hanno per lungo tempo sofferto della vicinanza stilistica con Pieter Porbous, al quale la critica tradizionale ha per lungo tempo attribuito opere oggi chiaramente di altra mano. Infatti, grazie ad approfondite ricerche d’archivio, nonchè a diversi eventi espositivi internazionali -non ultima l’importante mostra tenutasi proprio a Bruges nel 2018 e dedicata al tema-, questo pittore ha iniziato a godere della giusta attenzione storico-artistica: emblematica è la vicenda legata alla coppia di ritratti conservati a Stoccolma con l’attribuzione ad “artista franco-fiammingo attivo intorno al 1560” e recentemente assegnati a Gillis Claeissens, grazie anche alla presenza del monogramma GC Fec.
L’opera:la piccola tavola (32×25 cm), in perfetto stato di conservazione e proveniente da un’importante collezione privata svizzera, raffigura un gentiluomo in armatura bruna. In bilico tra le influenze stilistiche di Corneille de Lyon, la coeva ritrattistica inglese e l’indagine piscologica del personaggio introdotta a livello europeo dalla ritrattistica di Tiziano, l’opera è un’importante aggiunta all’esiguo catalogo del pittore, a cui il dipinto in oggetto contribuisce a fornire un significativa presenza presso un museo. Anche se non è stato attualmente possibile identificare il personaggio, è probabile che il giovane uomo fosse di una qual certa distinzione -e certamente di ampi mezzi economici- poiché l’armatura presenta una serie di caratteristiche estremamente costose: realizzata in acciaio verniciato di nero, giuntata in ottone e finemente lavorata per creare combinazioni di ornamenti floreali e motivi geometrici.