Apre a Milano la galleria Ernesto Trivoli. A inaugurarla la mostra Vedute di Venezia. Dipinti dal 1700 al 1800; dal 9 novembre al 3 dicembre, a ingresso libero.
Sta per nascere una nuova galleria d’arte a Milano. Ernesto Trivoli – avvocato e figura di spicco nel mondo del collezionismo internazionale – prepara l’inaugurazione del proprio spazio in via Cossa 1, nel cuore della città.
E lo fa aprendo i propri scrigni, forzieri e caveau; lo fa mettendo in mostra una collezione di vedute di Venezia tra il Sette e l’Ottocento. Cinquant’anni di attività collezionistica che diventano esposizione. Un distillato di duecento anni di capolavori che celebrano l’arte pittorica del Vedutismo veneziano e il ‘secolo d’oro’ della Serenissima.
Tante le opere e gli aspetti notevoli dell’esposizione. Dall’indelebile testimonianza di Bernardo Bellotto ai rarissimi dipinti di Jacopo Fabris, dalla San Marco di Johan Richter alle vedute di William James (seguace di Canaletto) e ai ricercatissimi Guardi. E ancora Josef Carl Berthold Puttner, tra cui un maestoso – anche per le dimensioni – tramonto che inonda di luce Punta della Dogana e Santa Maria della Salute. Notevole per le cromie accese e la dovizia di dettagli il dipinto di Carlo Grubacs raffigurante il passaggio del Bucintoro davanti a Palazzo Ducale, accompagnato, atteso e festeggiato da centinaia di persone.
C’è poi una finezza unica mai apparsa pubblicamente. Una delle rappresentazioni più singolari della storia di Venezia nell’arte pittorica vedutista. Si tratta del varo della prima mongolfiera da San Marco (1784, un anno dopo il successo dei f.lli Montgolfier). Un olio su tela di Francesco Zanin, in cui è perfettamente leggibile la scritta: ‘lanciamento de un globo aerostatico fatto costruire da S.E. Francesco Pesaro procuratore di San Marco delli fratelli Zanchi’. L’opera raffigura l’aerostato ‘dal gran Canale’ prendere il volo da un pontone appositamente costruito nel bacino di San Marco. Per la cronaca, l’esperimento riuscì: il pallone – senza persone a bordo – dopo un volo di oltre due ore, si adagiò sulle barene della laguna.
E insieme a questa straordinaria impresa altri episodi di semplice e poetica quotidianità. Palazzi aristocratici e straccioni, dame e furfanti, maestranze e nobiltà, marinai e persone affacciate ai balconi, lenoni e donnine; e poi scorci e torri, briccole e paline, ‘camin’ e drappi, gondole e festeggiamenti, traffici e mercati, quotidianità e campielli, architetture e calca: figurina per figurina, dettaglio dopo dettaglio, una carrellata di caratteri, personaggi, prospettive e atmosfere tutta da apprezzare.