160 reperti provenienti da Pompei, Ercolano e Stabiae esposti in Giappone al Tokyo National Museum, e in seguito a Kyoto, Miyagi e Fukuoka
“Raccontare i legami tra le radici storiche dell’Occidente e dell’Oriente”. Questo, nelle parole del direttore Paolo Giulierini, l’obbiettivo della grande mostra che il prossimo anno vedrà il Museo Archeologico Nazionale di Napoli protagonista in Giappone. Ad inaugurare l’esposizione il 14 gennaio 2022 sarà il prestigioso Tokyo National Museum, che con l’occasione celebrerà anche i 150 anni dalla sua fondazione. La mostra diventerà poi itinerante e fino a dicembre 2022 toccherà le prefetture di Kyoto, Miyagi e Fukuoka. Nel complesso saranno 160 i reperti in partenza da Napoli, frutto di una convenzione siglata fin dal 2019. Fra questi capolavori come la Venere in Bikini, o gli affreschi dalle domus del Citarista, del Poeta Tragico e del Fauno a Pompei.
Fulcro del progetto, il legame tra le città e i vulcani: Pompei, Ercolano e Stabiae da un lato, Tokyo e Kagoshima dall’altro. Un percorso strutturato in sei sezioni, che vanno dall’architettura romana alla società antica, la sua prosperità e la storia della riscoperta dei siti vesuviani nel Settecento. Fra i promotori della grande mostra figura anche il quotidiano giapponese Asahi Shinbun, già tra i finanziatori del restauro del Mosaico di Alessandro, prezioso dipinto proveniente dalla Casa del Menandro. E in esposizione al National Museum ci sarà anche una spettacolare ricostruzione delle pareti della Villa di Cicerone, a Pompei. Un progetto firmato dall’archeologa Rosaria Ciardiello, in collaborazione con i fotografi Luciano e Marco Pedicini.