L’amicizia fra Carlo Ludovico Ragghianti e il pittore, scrittore e uomo politico Carlo Levi è al centro della nuova mostra della Fondazione Centro Studi Ragghianti. Curata da Paolo Bolpagni, Daniela Fonti e Antonella Lavorgna, l’esposizione è a Lucca dal 17 dicembre 2021 al 20 marzo 2022.
Il rapporto tra Ragghianti e Levi nasce durante l’occupazione nazista, attraverso la comune militanza politica nella Resistenza. Non è però soltanto la politica – nelle file del Partito d’Azione – a unirli, ma anche l’intenso confronto sulle questioni dell’arte contemporanea e una condivisa sensibilità per il patrimonio artistico del Paese. Come testimoniato dall’impegno per evitare l’abbattimento da parte dei nazisti della Torre di Parte Guelfa a Ponte Vecchio, Firenze. Un “salvataggio” poi messo in atto dal comando alleato.
L’interesse di Ragghianti nei riguardi di Levi pittore è da far risalire al 1936, quando lo inserisce nel suo articolo dedicato alla pittura italiana contemporanea; nel 1939 ne recensisce sulla rivista La critica d’arte la mostra a New York. La personale di Levi alla Galleria dello Zodiaco di Roma nel 1946 è presentata proprio da Ragghianti; ed è sempre Ragghianti a proporre la prima storicizzazione della figura di Carlo Levi nel 1948, attraverso la pubblicazione di un “catalogo” dell’opera leviana, nel quale sono datati e repertoriati i dipinti realizzati dal 1923 al 1947.
Negli anni successivi Ragghianti non perde occasione per valorizzare la produzione artistica di Levi: ne sono chiari esempi il suo inserimento nella grande mostra del 1967 Arte moderna in Italia 1915-1935 e l’imponente selezione di opere dell’antologica allestita a Firenze dopo la morte dell’artista (Carlo Levi si ferma a Firenze, 1977).
La mostra e il relativo catalogo ricostruiscono, oltre agli eventi e alle circostanze della loro amicizia, i nodi identitari di questo rapporto, le questioni teoriche di carattere storico-artistico, e altri punti d’interesse comuni ai due per un’azione da esplicarsi nel quadro di una politica delle arti. La mostra e il catalogo offrono una testimonianza, attraverso opere d’arte, lettere, documenti, fotografie e filmati, del significato dell’amicizia fra Ragghianti e Levi, anche alla luce della loro formazione culturale.
Spicca il nucleo di circa ottanta dipinti di Carlo Levi, atto a ricostruire non soltanto la struttura della monografia del 1948 e delle mostre del 1967 e del 1977 curate da Ragghianti, ma anche la cerchia di intellettuali e amici cui i due appartenevano – Eugenio Montale, Giovanni Colacicchi, Paola Olivetti, Aldo Garosci e altri –, con l’aggiunta dei ritratti di personaggi dei quali entrambi avevano stima, come Italo Calvino e Frank Lloyd Wright.