Boccanera Gallery Trento presenta in mostra la ricerca di Veronica de Giovanelli. Il progetto, dal titolo Andvake, racconta l’esperienza di residenza-studio trascorsa recentemente dall’artista in Norvegia presso NKD – Nordic Artists’ Centre Dale.
L’immensità e la drammaticità del paesaggio nordico, la sua tensione nel punto di incontro tra terra e acqua e l’asperità della roccia sono alcuni dei principali soggetti delle opere di Veronica de Giovanelli. Nello spazio della Boccanera Gallery Trento, tele di grande formato si alternano a dipinti di piccolo formato e piccoli frammenti di carte e collage. Questi raffigurano una natura irraggiungibile, invisibile ma letta ed evocata, nelle sue particolarità, attraverso una sorta di lente di ingrandimento.
Veronica de Giovanelli racconta di una natura stratificata e quasi immateriale nella diluizione delle sue forme. Ricostruisce una geologia fatta di sedimentazioni, esplosioni vulcaniche e di erosioni. E, come lei stessa racconta: “il punto di partenza di ogni dipinto può essere molto diverso: fotografie scattate o trovate, antiche mappe geologiche, rocce viste al microscopio, poesie e racconti”.
Il titolo della mostra “Andvake” deriva da una parola in nynorsk, una delle due forme di scrittura ufficiali della lingua norvegese. Andvake evoca significati diversi tra cui insonnia, veglia e vigilanza allo stesso tempo. Per Veronica de Giovanelli questa parola rimanda alla particolare attenzione nei confronti di ciò che ci circonda e al tempo stesso a quel momento di tensione costante che ogni artista vive nella fase di realizzazione di un’opera.
É l’attimo nel quale il dialogo incessante con l’immagine in divenire, fatto di tentativi, rischi e ripensamenti, implica anche un tempo molto dilatato di osservazione attiva, che difficilmente riesce ad abbandonare l’animo del suo esecutore.