Atlante di Botanica Elementare: filosofia e natura, in libreria una nuova edizione delle lettere sulla botanica di Jean-Jacques Rousseau
«Vado matto per la botanica: peggioro di giorno in giorno, non ho più che fieno nella testa, una di queste mattine diventerò anch’io una pianta, e ho già messo radici a Môtiers», scrive Rousseau, grande appassionato di botanica ed erboristeria. Per lui, lo studio della natura conduce alla virtù e alla saggezza ed è imprescindibile per tutti i filosofi. Questa raccolta epistolare, ora in libreria in una nuova edizione illustrata da Karin Doering-Froger (Ippocampo), è stata pensata come un’introduzione allo studio di un mondo più ampio, e diventa così anche una guida all’osservazione di quanto ci circonda, attraverso la lente di un metodo intellettuale e pratico.
Dal 22 agosto 1771 alla primavera del 1774, Rousseau scrive otto lunghe lettere indirizzate a Madame Delessert, affettuosamente chiamata «cugina», e destinate alla sua giovane figlia. La Delessert aveva chiesto al filosofo qualche “dritta” per intrattenere la figlia con lo studio di qualcosa di gradevole, come piante e fiori. Le lettere non sono state pensate per essere pubblicate, lo saranno solo nel 1782, nascono non da ambizione letteraria ma da un rapporto privato, confidenziale, con grande attenzione didattica e con un chiaro metodo pedagogico. Vi viene sottolineata l’importanza del rapporto diretto con le cose, il valore dell’osservazione, il rifiuto delle astrazioni e dei nominalismi.
Jean-Jacques Rousseau scrive quella che può essere considerata una vera e propria introduzione allo studio della botanica, il suo scopo è quello di allontanare l’idea di questa scienza come studio utile solo a conoscere i nomi delle piante, ma piuttosto come un piano didattico basato sull’assunzione di nozioni preliminari “della struttura vegetale dell’organizzazione delle piante”, così da avere gli strumenti necessari per muoversi con cognizione di causa “nel più bello e nel più ricco dei tre regni della natura, e di procedervi con qualche lume”. Insiste quindi sull’arte del vedere piuttosto che sulla semplice nomenclatura.
All’inizio del XIX secolo, queste lettere hanno poi avuto successo in tutta l’Europa. Insieme alle Fantasticherie di un passeggiatore solitario, le lettere elementari sulla botanica sono una delle ultime opere della vita del filosofo svizzero. Crucifere, papilionacee, labiate, liliacee, ombrellifere vanno a delineare un erbario poetico, presentato in questa edizione da Enzo Cocco, grande specialista di Rousseau e traduttore sia delle lettere che dei Frammenti a un lessico di botanica, proposti in appendice a questa edizione.