Una delle monete d’oro più importanti del mondo antico, che secondo gli storici sarebbe stata indossata da uno degli assassini di Giulio Cesare, si prepara a passare all’asta. A proporla è Numismatica Ars Classica, a Zurigo il 30 maggio 2022. La stima è di oltre 1.5 milioni di sterline (circa 1.7 milioni di euro)
La moneta – chiamata in modo eloquente Eid Mar – fu coniata dal traditore di Cesare, Marco Giunio Bruto, per celebrare il assassinio del rivale il 15 marzo (Idi di marzo), 44 aC; un evento riconosciuto come uno dei grandi punti di svolta della storia dell’Europa occidentale.
Eid Mar è stata esposta per dieci anni al British Museum di Londra, in prestito a lungo termine da un collezionista privato. É un pezzo unico nel suo genere per provenienza, la quale è documentata da prima della seconda guerra mondiale. La moneta è stata portata per la prima volta al Museo nel 1932 dall’esperto numismatico Oscar Ravel. Un calco in gesso di la moneta, realizzata durante quella visita, è ancora oggi conservato dal Museo. La moneta ha anche avuto un posto di rilievo nella mostra del British Shakespeare: Staging the World, organizzata per le Olimpiadi di Londra 2012.
Secondo gli storici la moneta sarebbe stata fatta coniare dallo stesso Bruto – ex alleato di Cesare e poi capo della rivolta contro di lui – per celebrare la liberazione di Roma dal dominio tirannico del suo ex regnante. Se ne trova menzione anche negli scritti – risalenti al III secolo d.C. – dello storico antico Cassio Dione.
Il suo design possiede due importanti caratteristiche distinguibili. La testa mostra un ritratto di Bruto con l’iscrizione di BRVT IMP, che lo qualifica come vincitore militare. Il rovescio celebra invece l’assassinio: i due pugnali rappresentano Bruto e Cassio, mentre la libertà di Roma è illustrata dal berretto frigio tradizionalmente dato agli schiavi emancipati. La stessa iconografia che in futuro sarebbe stata adottata anche durante la rivoluzione francese nel 1789-99.
Le monete col disegno in oro, anziché in argento, erano estremamente rare al tempo e quasi certamente intese come regalo per gli alti ufficiali dell’esercito. Proprio per questo gli storici, osservando anche il foro che buca la moneta sopra la testa di Bruto, hanno ipotizzato che possa essere stata indossata da uno degli uomini più vicini a Bruto, forse proprio uno di coloro che hanno materialmente assassinato Cesare.