ll 4 giugno 2022 la Giuria del Prix Pujade-Lauraine · Carta Bianca ha stabilito i nomi dei vincitori dell’edizione inaugurale. Il Primo Premio è stato assegnato a Binta Diaw.
La Giuria è composta dai suoi fondatori, Éric e Isabelle Pujade-Lauraine, dalla sua consigliera artistica, Gloria Sensi, dal suo Grande Testimone, Olivier Kaeppelin, e dagli otto membri esperti: Kathy Alliou, Adélaïde Blanc, Gaël Charbau, Chantal Colleu-Dumond, Cristiana Perrella, Anissa Touati, Eugenio Viola e Kathryn Weir. Riuniti al MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli, ciascuno dei membri esperti ha selezionato un vincitore.
Gli otto artisti vincitori dell’edizione inaugurale sono: Bianca Bondi, Binta Diaw, Stéphane Guiran, Elena Mazzi, Marzia Migliora, Myriam Mihindou, Benoît Piéron e Giuseppe Stampone.
La giuria al completo ha assegnato il Primo Premio a Binta Diaw.
All’artista italiana un compenso generale di 50.000 euro, che può essere utilizzato in modo flessibile, a seconda delle sue esigenze (residenza, borsa di produzione, sostegno economico giornaliero, ecc.) Gli altri sette vincitori ricevono un compenso di 4.000 euro per sostenerli nel loro processo artistico.
“Al di là di queste belle carriere, abbiamo trovato in ognuno di loro, e in ognuna delle loro pratiche artistiche, l’adesione ai valori che irrigano il Premio che abbiamo creato: l’umanità, la benevolenza, l’apertura al mondo, i dialoghi che creano legami, l’interrogazione, la solidarietà. Questo impegno, davvero ancorato nelle loro pratiche artistiche, è la pietra miliare, il terreno fertile, il filo rosso, la seta e la piuma di questo ponte che vogliamo costruire collettivamente tra gli artisti e le persone in ricostruzione dopo il trauma della malattia, in un dialogo che crea energia vitale, rinascita, condivisione sensibile, riparazione e trasformazione“, hanno dichiarato Éric e Isabelle Pujade-Lauraine, fondatori del Premio, in riferimento ai vincitori.
Il Premio
Il Prix Pujade- Lauraine • Carta Bianca è una grande iniziativa di sostegno alla creazione artistica contemporanea, sviluppata tra la Francia e l’Italia, e si propone di creare un dialogo tra il mondo dell’arte e quello della salute. Esso trova la sua origine all’incrocio tra l’arte, la scienza e la dimensione sensibile dell’essere umano, e vuole costruire un ponte tra il mondo degli artisti e quello dei pazienti.
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Binta Diaw
Binta Diaw (nata nel 1995) è un’artista visiva senegalese-italiana che vive a Milano (IT). Ha studiato Belle Arti all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e ha conseguito un master presso l’ESAD Grenoble-Valence in Francia.
Attraverso una logica anticoloniale, la pratica di Binta Diaw evidenzia l’importanza degli antenati, delle tradizioni, dei rituali, dei corpi, delle storie e delle voci invisibili da chi ha scritto la Storia. La sua opera si propone come spazio commemorativo con una simbologia della terra inscritta nel corpo umano.
Il suo lavoro ha stato consacrato in mostre personali alla Galerie Cécile Fakhoury (Dakar, 2022 e Abidjan, 2021) e al Lungomare (Bolzano, 2021), ed è stato esposto al MADRE (Napoli, 2022), all’Istituto Italiano di Cultura (Parigi, 2022), al MAD (Firenze, 2021) e a Palazzo Grimani (Venezia, 2015).