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Artemisia Gentileschi. Opera illecitamente esportata in Austria viene salvata a un passo dalla vendita

Artemisia Gentileschi, Caritas Romana Artemisia Gentileschi, Caritas Romana
Artemisia Gentileschi, Caritas Romana
Artemisia Gentileschi, Caritas Romana
Le autorità italiane hanno impedito a una casa d’aste viennese di vendere un dipinto di Artemisia Gentileschi. Si tratta di Caritas Romana, che ora farà ritorno alla sede che gli spetta: il Castello Marchione di Conversano (Bari).

A intervenire i Carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari, coordinati dal pm Baldo Pisani. Un intervento last minute, dopo che il quadro era stato trafugato nel 2019 e portato in Austria. Conservato nel Castello Marchione di Conversano (Bari), il dipinto era stato esportato in modo fraudolento da due soggetti, le cui identità non sono state rivelate, che ora stavano cercando di venderlo.

I due sarebbero riusciti a ottenere l’attestato di libera circolazione dell’opera da parte dell’Ufficio Esportazione del Ministero della Cultura con sede a Genovese, dichiarando una stima dell’opera che non corrisponde alla realtà (ovvero 200mila euro) e non fornendo tutte le informazioni su di essa. Come ad esempio il vincolo che la lega al luogo in cui è custodita, ovvero il Castello di Conversano. Adesso sono accusati di truffa aggravata ed esportazione illecita di beni culturali.

Nel frattempo la vendita è stata bloccata e l’opera messa sulla via del ritorno. Lo strumento utilizzato dalle autorità è stato quello del “freezing europeo”. Provvedimento solitamente utilizzato per congelare capitali illecitamente portati all’estero e qui impiegato, per la prima volta, per un’opera d’arte. Del resto la reale valutazione dell’opera si attesta intorno ai 2 milioni di euro.

Realizzato tra il 1643 e il 1644, il dipinto è stato commissionato ad Artemisia Gentileschi dal conte Giangirolamo Acquaviva d’Aragona, mecenate e collezionista che in quegli anni aveva dimora a Conversano. Intitolata Caritas Romana, la scena è tratta dalla storia raccontata dallo storico romano Valerio Massimo, che in Factorum et dictorum memorabilium libri IX (31 d.C.) racconta di una donna di nome Pero che allatta di nascosto il padre imprigionato, Cimone, che sta morendo di fame.

Sorpresa da un secondino, il suo gesto di pietas viene riconosciuto e premiato con il rilascio del padre. Il tema del quadro dipinto da Gentileschi fu scelto dal conte stesso, che vi rivedeva un episodio a lui stesso capitato. Il mecenate subì infatti una ingiusta reclusione, per 18 mesi a Napoli, per via di intrighi politici.

Caritas Romana è un’opera che rappresenta al massimo la poetica di Artemisia Gentileschi. Le fisicità monumentali, le atmosfere caravaggesche e soprattutto l’esaltazione della figura femminile. Lei stessa chiamata a farsi strada in un mondo estremamente maschilista, ha spesso rappresentato eroine bibliche e mitologiche, esempi di coraggio, emancipazione e virtù.

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