“Radical Horizons: The Art of Burning Man at Chatsworth” è un’ambiziosa mostra di sculture progettata per celebrare una cultura condivisa del fare. Nel video l’artista Dana Albany racconta la nascita di alcune delle sculture in mostra fino al prossimo ottobre
Il “Burning Man” è un evento unico che solitamente si svolge ogni anno nel deserto di Black Rock in Nevada, negli Stati Uniti. Nato nel 1986 da un semplice falò tra amici di San Francisco e diventato un mega raduno internazionale a cui partecipano hippies dei tempi moderni, giovani rampanti, artisti di tutti i tipi, miliardari e magnati dell’industria tech, è caratterizzato da un’atmosfera quasi onirica e irreale. Il titolo dell’evento, Burning Man, da burner, bruciare, sta ad indicare il grande fantoccio di legno che viene dato alle fiamme l’ultimo giorno dell’incontro. Dopo quel momento, non cala solo il sipario, ma smettono di vivere tutte le opere, inventate, realizzate e create anche nei modi più assurdi dai partecipanti al raduno.
E’ un popolo eccentrico che si ritrova in questo angolo di deserto sperso nel nulla fino all’orizzonte, ma che è sbagliatissimo immaginare come dei frichettoni orfani di Woodstock. L’idea è nata sicuramente da lì, da quella festa della musica e delle arti che si svolgeva a Bethel, nello Stato di New York, o dal Summer of Love di San Francisco, che ne aveva lo stesso spirito. Ma a differenza di quegli eventi, il Burning Man è rimasto negli anni, continuando a crescere ogni edizione, una stagione dopo l’altra. Questo regno della possibilità e della libertà è ambito da molti e si può partecipare a Burning Man creando installazioni o altre forme d’arte.
Con la mostra a Chatsworth si è aperta una collaborazione tra la dimora storica in Inghilterra, a pochi chilometri dalla cittadina di Bakewell e il team e gli artisti di Burning Man per portare la sua cultura distintiva di possibilità e creatività nel paesaggio del Derbyshire.
Chatsworth e Burning Man sono stati presentati da Sotheby’s, che ha visto una sinergia tra le due organizzazioni nei loro impegni per la creatività e la comunità.
La mostra presenta otto sculture esistenti e quattro opere realizzate in loco, comprese tre nuove sculture partecipative che verranno create nel parco con l’aiuto di visitatori e gruppi della comunità locale nel corso dell’anno, rispecchiando il processo di costruzione di Burning Man che prevede l’utilizzo di materiali riciclati o insoliti.