Le Gallerie degli Uffizi di Firenze hanno svelato i piani per un progetto paesaggistico da 50 milioni di euro che mira a salvaguardare il Giardino di Boboli, da poco integrato nello stesso circuito del Museo, dagli effetti dei cambiamenti climatici.
“Il nostro obiettivo non è solo riportare il Boboli ai fasti dei tempi dei Medici e dei Lorena, ma andare oltre, rendendolo il miglior museo a cielo aperto del mondo”, ha affermato Eike Schmidt, direttore degli Uffizi.
Lo storico giardino, fatto costruire dalla famiglia Medici nel XVI alle spalle di Palazzo Pitti, si compone di fontane, grotte affrescate e circa 300 statue classiche. Con un’estensione di 33 ettari, tra natura, botanica, arte e storia, il sito richiama ogni anno più di 800 mila visitatori. Un gioiello che, fin dalla sua nascita, si è imposto come modello virtuoso del giardino all’italiana. Per questo necessita di una manutenzione continua.
Nominato Boboli 2030, il piano di riprogettazione sarà realizzato in 40 progetti separati, alcuni dei quali miglioreranno anche l’efficienza energetica dei giardini. Finora il museo ha completato, o realizzato in parte, quasi la metà dei vari progetti del piano intorno ai giardini. La restante metà è costituita da nuove iniziative che devono ancora essere avviate e che si stima saranno portate a termine entro otto anni. 40 progetti che ammontano a circa 40 milioni di euro, ai quali si aggiungono altri 12 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria del verde.
A finanziarli saranno principalmente gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti. Un’intenzione già esplicitata dal direttore Eike Schmidt quando, accusato di proporre prezzi di visita troppo elevati, aveva risposto: «Il museo ha dei costi di manutenzione architettonici e paesaggistici enormi, specie per Pitti e Boboli».
In particolare i più discussi sono i € 45 necessari per visitare il rinnovato Corridoio Vasariano. Ma Schimidt aveva ribadito: «Nella prospettiva internazionale sono pochi. Solo prendere l’ascensore dell’Empire State Building costa 40 euro. Prima della chiusura, la vendita dei biglietti era gestita unicamente dalle agenzie: dai 75 fino a 500 euro. Ora la gestiamo noi: faremo lavorare anche le agenzie ma la fetta per il museo sarà molto più alta. Il prezzo di 45 euro è più basso del mercato».
I PROGETTI CONCLUSI
- Installazione di una nuova segnaletica (180.000 euro);
- restauro della Fontana delle Scimmie (35.000 euro);
- ristrutturazione della prima parte del Giardino dei Principini (195.000 euro);
- introduzione di un impianto di video sorveglianza alle Pagliere (100.000 euro);
- riqualificazione e ristrutturazione dell’ingresso in piazza della Calza (110.000 euro);
- ristrutturazione del Giardino delle Camelie (875.000 euro);
- restauro della Kaffeehaus (700 mila euro).
I PROGETTI ANCORA DA REALIZZARE
- Costruzione di un ascensore ipogeo che colleghi il Cortile dell’Ammannati con il Mezzanino della Muletta e l’Anfiteatro di Boboli (3.000.000 di euro);
- il restauro architettonico e rimessa in funzione del palazzetto al Prato dei Castagni (1.450.000 euro);
- ristrutturazione della Vasca del Nettuno (1.400.000 euro),
- ristrutturazione della Vasca dell’Isola (2.650.000 euro);
- ristrutturazione dell’edificio delle Pagliere (5.300.000 euro);
- ristrutturazione della Palazzina di Annalena (1.650.000 euro);
- ristrutturazione dell’intero patrimonio scultoreo del Giardino (3.500.000 euro), con le oltre 300 statue del periodo classico, rinascimentale e barocco;
- installazione di 300 didascalie;
- installazione di sistemi di illuminazione a basso consumo, videosorveglianza e antincendio;
- completamento del Giardino dei Principini;
- riqualificazione degli accessi di Forte Belvedere, Porta Romana e La Specola;
- restauro integrale dell’Anfiteatro e del giardino antistante, quello del Prato delle Colonne;
- messa in sicurezza dei muri di cinta e delle cancellate storiche del Parco Monumentale delle Scuderie Reali;
- recupero del sentiero che dalla Sughera porta alla Lavacapo;
- ampliamento del Gabinetto fotografico;
- inserimento di nuovi spazi di catalogazione e archiviazione presso la struttura della Mascalcia;
- ristrutturazione della Palazzina di Giove e della Vecchia con un grande laboratorio di restauro;
- restauro della Mula;
- restauro della Torre del Mascherino;
- restauro della fontana dei Mostaccini.