Gerard van Honthorst – De Koppelaarster 1625 oil on panel Collection Centraal Museum Utrecht-Photo Centraal Museum Utrecht and Ernst Moritz
Dall’8 ottobre 2022 al 15 gennaio 2023, il Centraal Museum di Utrecht presenta la mostra “Double Act” che riunisce due collezioni: da un lato le monumentali installazioni video della Collezione Kramlich, rinomata a livello internazionale, e dall’altro i capolavori della pittura del XVII secolo del Centraal Museum.
La mostra mette insieme due importanti collezioni di Utrecht: da un lato le monumentali installazioni video della collezione d’arte di fama internazionale della famiglia americana Kramlich, dall’altro i pezzi forti della nostra collezione di dipinti del XVII secolo. Grandi artisti contemporanei come Bill Viola, Marina Abramović, Richard Mosse, Bruce Nauman e Steve McQueen si confrontano con opere di antichi maestri come Hendrick Golzius, Roeland Saverij, Paulus e Johannes Moreelse, e dei pittori caravaggisti di Utrecht Dirck van Baburen, Hendrick ter Brugghen e Gerard van Honthorst. Le opere si rispecchiano l’una nell’altra e mostrano notevoli somiglianze, a volte in termini di soggetto, a volte in termini di umore. In alcuni casi la risonanza tra pittura e installazione è immediatamente evidente, mentre in altri è più intuitiva. È la prima volta che la collezione Kramlich viene esposta fuori dagli Stati Uniti su questa scala.
Riunendo due collezioni apparentemente così diverse, i punti di contatto risaltano. Se si guarda al di là del mezzo pittorico o del video, si nota che sia i dipinti del XVII secolo sia la videoarte sono caratterizzati da effetti vividi di luce e buio e da una delineazione enfatica dell’immagine. Ciò che accomuna le opere in mostra è soprattutto il loro carattere struggente. Esse ritraggono emozioni, ciascuna utilizzando le tecniche e le risorse tecniche del proprio tempo. L’arte pittorica e la videoarte si incontrano e insieme riflettono gli stati d’animo e le emozioni umane, come specchi per l’anima. Le opere in mostra si riferiscono anche a temi ricorrenti e contemporanei come l’emancipazione, il colonialismo, l’imperialismo e la guerra.
Bill Viola – The Crossing- 1996 video sound installation photo by Kira Perov- Bill Viola Studio
La giustapposizione dell’antica e statica arte pittorica con le dinamiche installazioni video aumenta l’impatto sull’esperienza del visitatore. L’opera di Marina Abramović Art must be beautiful, Artist must be beautiful (1975) è un buon esempio: mostra l’artista che si spazzola i capelli fino a farsi chiaramente male, ripetendo all’infinito la frase riportata nel titolo. Il video è proiettato accanto a dipinti del XVII secolo di Van Honthorst e Van Bronckhorst che ritraggono donne voluttuose con uno sguardo malizioso. È proprio a questo sguardo maschile che la Abramović si oppone, così che la frase “L’arte deve essere bella, l’artista deve essere bella” si carica di un nuovo significato. Entrambe le opere riguardano il guardare e l’essere guardati e si rafforzano a vicenda in modo sorprendente.
Con oltre 150 installazioni cinematografiche, video e multimediali dagli anni Sessanta a oggi, la collezione Kramlich è considerata una delle migliori e più grandi collezioni private di media art del mondo. La collezione è guidata principalmente dall‘interesse per le opere che riflettono su questioni estetiche, etiche e sociali contemporanee e contiene opere di artisti provenienti da paesi nordamericani, europei e asiatici. I collezionisti d’arte Richard e Pamela Kramlich sono strettamente legati alle collezioni, tra gli altri, del MOMA di New York e San Francisco e della Tate di Londra. Negli ultimi vent’anni hanno anche sostenuto la ricerca sui metodi più efficaci per conservare, esporre e archiviare l’arte multimediale, in particolare attraverso il progetto Matters in Media Art.