Si allarga l’indagine sull’illecito traffico internazionale di manufatti antichi. Erano già stati coinvolti il Metropolitan Museum of Art e l’ex direttore del Louvre, di cui avevamo già parlato. Ora l’inchiesta è arrivata in Germania dove alcuni musei pubblici sono finito sotto la la lente degli inquirenti. Insieme a loro alcuni mercanti, accusati di spostare illecitamente le opere provenienti dai musei.
Un giudice di Parigi ha emesso mandati d’arresto europei nei confronti di quattro commercianti, tutti con sede ad Amburgo. Si tratta di Roben Dib, gallerista libano-tedesco; Serop Simonian, commerciante tedesco di origine armena; e due dei figli di Simonian. Sarebbe stato proprio Simoniano a svolgere un ruolo chiave nella vendita di antichità mediorientali e nordafricane al Metropolitan Museum of Art e al Louvre di Abu Dhabi.
Nel 2020, la polizia di Amburgo ha fatto irruzione nell’appartamento di Simonian e nella galleria di sua proprietà. La Dionysos, specializzata in monete antiche e antichità. Lì vi hanno trovato numerosi reperti, alcuni sospetti, che hanno accentuato i sospetti sui due. A loro volta Simonian e Dib hanno provato a difendersi legittimando l’acquisto delle opere. A loro dire regolarmente comprate da un commerciante egiziano negli anni ’70 e importate direttamente in Germania, quando tali operazioni erano ancora legali.
Dunque dichiarano la loro totale estraneità alla tesi secondo la quale i reperti sarebbero stati trafugati dal Paese nel 2011, mentre l’Egitto era impegnato nella rivoluzione. Tali manufatti, secondo le autorità, sarebbero stati poi in seguito “depositati” in alcuni importanti musei tedeschi. Il Roemer & Pelizaeus Museum di Hildesheim, il Reiss Engelhorn Museum di Mannheim, l’University Institute di Treviri e il Museo Egizio dell’Università di Bonn. Un modo per conservarli, ma anche per ripulirli dotandoli di una concreta storia espositiva.
Dopodiché il passaggio più delicato: vendere in modo definitivo le opere. Un processo in cui Simonian e Dib sarebbero stati aiutati, forse inconsapevolmente, dalle istituzioni e i musei stessi. Per esempio, una stele di Tutankhamon e un set funerario, conservati al museo di Bonn fino al 2010, sarebbero poi stati venduti al Louvre Abu Dhabi.