Video Intervista esclusiva a K. D. Davison, regista del documentario su Jonas Mekas “Fragments of Paradise” premiato alla Mostra
Appena dopo la premiazione Federica Polidoro per ArtsLife ha raggiunto K. D. Davison, giovane regista texana, vincitrice del premio per il migliore documentario a Venezia 79 con Fragments of Paradise, su Jonas Mekas. Davison è riuscita a conquistare il cuore dei giurati, capitanati da Giulio Base, con un video poema documentario dedicato ad una delle personalità più influenti nel cinema degli ultimi settanta anni. Era quasi impossibile raccontare un personaggio complesso come Mekas. Davison ha speso oltre un anno immersa nel suo sconfinato archivio. E con l’aiuto del figlio Sebastian ha ricostruito storia ed opere con grazia e passione.
Dall’arrivo a New York come sfollato al suo impegno per la diffusione del cinema indipendente negli Stati Uniti, un viaggio nella poetica dell’outsider più amato dagli autori del cinema internazionale. Davison racconta la gioia e la positività di Mekas, nonostante il trauma insuperato dell’esilio. E come il suo sguardo abbia impattato sulla formazione di generazioni di registi come Martin Scorsese, Peter Bogdanovich, Jim Jarmusch, John Waters ed Andy Warhol. E mentre Davison assicura che l’attività dell’Antology Film Archive fondato da Mekas ha ripreso le attività a pieno ritmo dopo la pandemia, lancia un appello per trovare un distributore in Italia. Qualcuno all’ascolto?
Cliccate il player per godervi l’intervista. Nel 2022 la Lituania e il mondo celebrano la vita e l’opera di Jonas Mekas. Figura culturale tra le più importanti del suo paese nel XX e XXI secolo, oltre che vero e proprio fenomeno globale, Mekas è considerato da molti il «padrino del cinema d’avanguardia». L’Italia – paese a cui l’artista e regista era molto legato e in cui ha soggiornato spesso – lo celebrerà a partire dall’autunno con un programma di mostre, screening e incontri, ad iniziare dalla retrospettiva a Roma, curata dal duo Francesco Urbano Ragazzi negli spazi del Mattatoio.
Il programma del centenario è frutto di una collaborazione internazionale congiunta tra importanti organizzazioni artistiche e cinematografiche, curatori, editori, la rete degli addetti culturali lituani nel mondo, la Fondazione Jonas Mekas e l’Istituto di Cultura lituano. Il progetto è parzialmente finanziato dal Ministero della Cultura della Lituania.