Un dipendente della casa d’aste Osenat è stato licenziato dopo un tragicomico errore nella stima di un’opera. Lotto della controversia un vaso stile Tianqiuping raffigurante un drago blu e bianco, risalente al XVIII secolo. La stima? Per lo sfortunato e incauto dipendente 1.900 dollari. Risultato in asta? 7.5 milioni. 4.000 volte la stima originale. Un errore che la casa d’aste francese non ha potuto perdonare.
Lo scontro in asta ci ha abituato a incredibili rivalutazioni, ma con queste dimensioni francamente pare improbabile. «Una sola persona contro 300 acquirenti cinesi interessati non può avere ragione», ha dichiarato il presidente della casa d’aste Jean-Pierre Osenat.
L’opera, che proveniva dalla tenuta bretone di un venditore anonimo, è realizzata in stile Tianqiuping (“globo celeste”). La sua base è rotonda e il collo allungato. Le condizioni ottime. Il motivo floreale blu e bianco è tipico periodo. Oltre all’evidente tema del drago e della nuvola, all’interno della trama spunta anche un riferimento a Qianlong, il quinto imperatore della dinastia Qing.
Nei giorni precedenti all’asta dei segnali anomali avevano destato qualche sospetto, ma alla fine non si è intervenuto. Ma come si spiegava la partecipazione di 300/400 bidder a un incanto con oggetti la cui stima era per tutti inferiore agli 8 mila dollari? Nella selezione vi doveva essere per forza un lotto, o più di uno, particolarmente interessante. Ma gli specialisti non l’hanno individuato e la sua stima è rimasta molto bassa.
«L’esperto pensava che fosse una copia del 20° secolo, una decorazione, quindi non abbiamo cambiato la stima. Alla fine, il mercato ha stabilito che era un’opera del 18° secolo», ha detto Osenat. «Ho fiducia nel mercato. Un esperto ha detto quello che ha detto… ma il prezzo reale è quello che decidono gli acquirenti».