Questa volta gli attivisti hanno imbrattato “Il seminatore” che proviene dal Museo Kroller-Muller di Otterlo, esposto nella grande mostra dedicata a Van Gogh di Palazzo Bonaparte a Roma. Iole Siena di Arthemisia: “Un’azione stupida”
Nel mirino degli ambientalisti la mostra su Van Gogh a Roma
Roma- Questa volta nel mirino delle azioni dimostrative dei diritti ambientalisti è finita la mostra di Van Gogh a Palazzo Bonaparte uno degli eventi più importanti dell’attuale stagione espositiva. ‘Colpito’ con della passata di piselli ‘Il seminatore‘ del 1888, un olio su tela che Van Gogh dipinse nel giugno 1888 ad Arles, durante il soggiorno in Provenza. L’opera proviene dal Museo Kroller-Muller di Otterlo, dal quale provengono i 50 capolavori che compongono la mostra. Ovviamente, a protezione dell’opera esiste un vetro quindi, come nelle altre azioni degli attivisti che hanno preso di mira altri capolavori – ultimo in ordine di tempo uno di Monet – la tela non dovrebbe aver riportato danni.
Zuppa di verdura sul “Seminatore”
Dopo aver imbrattato il vetro dell’opera, le tre giovani hanno incollato le mani alla parete, così come avevano fatto le attiviste di Just stop oil ai danni del dipinto ‘I Girasoli di Vincent Van Gogh‘ alla National Gallery di Londra. Subito dopo è intervenuta la sicurezza che ha immediatamente chiuso le sala ai visitatori che in quel momento stavano visitando la mostra.
“Oggi, zuppa di verdura sul ‘Seminatore’ di Van Gogh Agiamo per amore della vita, dunque per amore dell’arte! In un futuro dove faticheremo a trovare da mangiare per tutti, come possiamo pensare che l’arte sarà ancora tutelata?” scrivono su twitter gli attivisti di ‘Ultima Generazione’.
La dura reazione del Ministro della Cultura
Dura la reazione del neo Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano:
“Attaccare l’arte è un atto ignobile che va fermamente condannato. La cultura, che è alla base della nostra identità, va difesa e protetta, non certo utilizzata come megafono per altre forme di protesta. Peraltro il nostro patrimonio culturale va tutelato proprio dalle conseguenze del cambiamento climatico. Questo ennesimo gesto non può quindi passare come una legittima espressione di protesta. È giusto proprio oggi ricordare che i reati contro i beni culturali sono puniti gravemente e che gli autori sono perseguibili penalmente”.
Arthemisia: un’azione stupida
Non meno duro il commento da parte di Arthemisia che ha ideato e organizzato la mostra:
“Sapevamo dal primo giorno che sarebbero venuti a manifestare all’interno della mostra di Van Gogh, eravamo pronti e sapevamo che non si poteva evitare. Le misure di sicurezza adottate hanno fatto si che l’impatto sia stato quasi impercettibile, non avendo potuto portare all’interno della mostra né borse, né zaini né altro di voluminoso” – ha affermato la Presidente Iole Siena – “L’opera non ha subito nessun danno, ed é quello che conta.
Ciò detto, ritengo che il gesto mediatico – perché di questo si tratta – sia decisamente da condannare, un’azione stupida fatta da gente stupida. Che ottiene l’effetto esattamente contrario a quello voluto, perché identificare gli ambientalisti con i vandali non giova alla loro causa, tutt’altro”.