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Bancomat delle mie brame, chi è il più ricco del reame? Lo svela MSCHF ad Art Basel Miami Beach

Photo: Pauline Shapiro. Courtesy of MSCHF and Perrotin

Ad Art Basel Miami Beach il collettivo MSCHF (Brooklyn) ha installato un bancomat funzionante con la Perrotin Gallery, che mostra pubblicamente la quantità di denaro presente nel conto bancario di chi preleva

«ATM Leaderboard è perfettamente funzionante nella rete finanziaria; tutti i controlli del saldo e i prelievi sono reali» dichiarano dalla galleria. Così quando i visitatori della fiera richiedono un saldo, la macchina registra quel numero; una classifica sopra l’ATM mostra poi quanti soldi ci sono nel conto collegato alla carta. Almeno così hanno dichiarato i membri di MSCHF Kevin Wiesner e Lukas Bentel. Il bancomat  “artistico” ATM Leaderboard (2022) intende imitare i videogiochi cabinati, che negli anni Ottanta spopolavano nelle sale gioco e mostravano i punteggi più alti dei partecipanti. Qui, in Florida, non devi aver esploso più palline di tutti, ma sei il vincitore se sei la persona con la “ricchezza più alta”. Presenti anche una varietà di animazioni che accompagnano ogni ritiro. ATM Leaderboard sarà in vendita come un singolo oggetto al prezzo di circa $ 80.000.

«L’inganno della finanza -affermano Wiesner e Bentel al The Art Newspaper- l’idea che il denaro e la ricchezza siano fondamentalmente governati dalla manipolazione è la storia degli ultimi 18 mesi. La questione della ricchezza non è nemmeno specifica del mondo dell’arte in sé; avere un nome in cima alla classifica è come comprare un Rolex. Quando abbiamo pensato per la prima volta a questo pezzo, abbiamo identificato una fiera d’arte come Art Basel Miami Beach come il luogo perfetto per aiutare le persone ad assecondare quell’impulso».

Sul sito della galleria raccontano così l’ideologia del collettivo:  “MSCHF è noto per lo sviluppo di elaborati interventi che espongono e sfruttano l’assurdità dei sistemi culturali, politici e monetari. MSCHF provoca un’ampia risposta pubblica come performance, direttamente all’interno degli ambienti che critica. In definitiva, il collettivo stesso rappresenta un intricato sovvertimento della struttura aziendale, che cerca di sfidare ogni sfera con cui entra in contatto”.

Una loro mostra è in corso nella sede Perrotin di New York (fino al 23 dicembre).

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