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Esperimenti di neuroestetica con il pubblico: Numero Cromatico alla Crypta Balbi

Eternal struggle of my desire, una mostra di Numero Cromatico curata da Ludovico Pratesi e Marco Bassan, Crypta Balbi, 2022
Tra storia, parole d’amore e nuove tecnologie, la sede del Museo Nazionale Romano Crypta Balbi ospita la mostra di Numero Cromatico, a cura di Spazio Taverna

Con Eternal struggle of my desire Numero Cromatico tesse un legame attraverso il tempo con la storia contenuta nella Crypta Balbi di Roma. Basato sulla contaminazione tra arte contemporanea e archeologia, il progetto di Spazio Taverna sulla riattivazione del Genius Loci è il contesto più ampio in cui s’inserisce questa mostra. Così, il collettivo fa il suo ingresso negli ambienti della Crypta Balbi, inserendosi in una lunghissima narrazione di vissuti, tradizioni e tecnologie. Per tutta la durata di Eternal struggle of my desire, insieme all’azienda spin-off dell’Università La Sapienza di Roma Brainsigns, il collettivo di Numero Cromatico conduce sull’esperienza di quest’esposizione un esperimento di neuroestetica con il pubblico, con il sistema Mindtooth.

2 – Eternal struggle of my desire, una mostra di Numero Cromatico curata da Ludovico Pratesi e Marco Bassan, Crypta Balbi, 2022
Numero Cromatico alla Crypta Balbi: nuove tecnologie antiche

A cominciare dall’opera di grandi dimensioni collocata nell’ingresso al sito museale, il percorso di Eternal struggle of my desire si snoda all’interno di Crypta Balbi. Nei sotterranei, Numero Cromatico si connette al luogo con questa mostra site-specific attraverso alcune opere inedite della serie Arazzi (2021-ongoing). Quello tra i lavori esposti del collettivo e la particolare morfologia architettonica in cui si inseriscono è un dialogo a più livelli. Se in un primo impatto i due interagiscono in un senso visivamente dimensionale, subito dopo emergono i vari aspetti di una feconda narrazione, tra contemporaneo e antico. Allo stesso tempo, “Eternal struggle of my desire” racconta la stratificazione delle esistenze che hanno popolato l’area della Crypta Balbi.
All’interno di questo piccolo segmento della capitale, tra via delle Botteghe Oscure, via Caetani, via dei Delfini e via dei Polacchi, il paesaggio urbano ha cambiato volto attraverso le epoche in una continua trasformazione. Dall’età romana al XX secolo, le opere e i manufatti raccolti negli spazi della Crypta Balbi sono la testimonianza di una cultura stratificata. Grazie agli scavi condotti in quest’area, sappiamo che numerose attività produttive, commerciali sorgevano nella zona di questo antico quartiere. Tra queste, una fullonica di età romana, la bottega in cui i fulloni si dedicavano a lavare, tingere e sistemare le vesti, anche di quello stesso materiale che Numero Cromatico impiega nei suoi arazzi: la lana.
In questo modo, è nella dimensione artigianale che il collettivo artistico s’incontra con la storia del Museo della Crypta Balbi, donando nuovi significati alla manualità di carattere arcaico grazie alle nuove tecnologie. Infatti, è I.L.Y, l’intelligenza artificiale istruita da Numero Cromatico, che ha generato i testi delle opere di “Eternal struggle of my desire”. Così Marco Bassan e Ludovico Pratesi concretizzano l’obiettivo di Spazio Taverna di dar voce a narrazioni contemporanee che favoriscano la comprensione della complessità del nostro tempo. «Gli Arazzi di Numero Cromatico riattivano l’energia, le suggestioni e la storia di questi spazi, restituiti al pubblico con rinnovata visibilità, fruibilità e continuità» spiega Pratesi. «In questo senso presente e passato, tecnologia e natura, arte contemporanea e archeologia collaborano e lavorano insieme come un’unica entità intelligente» aggiunge Bassan.

Talismano Taverna, realizzato da Numero Cromatico
Rigenerazione urbana tra arte contemporanea e archeologia urbana

Inoltre, i testi d’amore selezionati dall’intelligenza artificiale per Numero Cromatico stabiliscono un’ulteriore connessione col passato del luogo espositivo di questa mostra. Infatti, parte dell’attuale area del sito era occupata dalla Confraternita delle vergini miserabili di Santa Caterina dei Funari (1543). Lì, le fanciulle devote vivevano di privazioni in nome della fede, apprendendo attività manuali come il ricamo e il cucito, assistendo alla negazione dell’amore, stesso tema delle parole degli arazzi di Eternal struggle of my desire. In una trama di rimandi tra passato e presente, l’arte contemporanea e l’archeologia urbana si uniscono grazie a questa esposizione, aperta al pubblico fino a domenica 11 dicembre. Ha spiegato il direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger: «La sede di Crypta Balbi si prepara a una grande stagione di rinnovamento e di rigenerazione urbana che abbiamo voluto anticipare con l’esposizione nei suoi spazi dell’innovativo progetto artistico di Numero Cromatico».
Così, grazie alla visione curatoriale di Ludovico Pratesi e Marco Bassan s’innesca uno scambio ricco di contaminazione e innovazione, in cui le arti visive danno vita a un intreccio tra storia e nuove tecnologie. Nel contesto del premio Taverna – EIIS alla sua seconda edizione, Numero Cromatico si è dedicato anche alla realizzazione di un talismano. Fatto d’argento e rivestito in palladio, il manufatto simbolico a protezione della città di Roma per l’anno 2022 è stato disegnato dal collettivo e plasmato dall’azienda artigiana di gioielleria CōDICEDS.

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