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Chi è Judith Leyster, l’artista dimenticata che firmava i dipinti con una stella

Judith Leyster, Self-Portrait (c. 1630). Photo by Art Images via Getty Images
Judith Leyster, Self-Portrait (c. 1630). Photo by Art Images via Getty Images
Ci si sta accorgendo solo oggi del valore che Judith Leyster (1609-1660) ha avuto nella storia dell’arte. Tanti i dipinti che, grazie all’individuazione della sua particolare firma, una stella, sono stati attribuiti a lei a posteriori.

La storia dell’arte conosceva a malapena Judith Leyster, almeno fino al 19 dicembre 2022. A restituirle improvvisa notorietà non è stata un’importante retrospettiva, una clamorosa vendita all’asta o un inaspettato ritrovamento di una sua opera. Ma il Google Doodle del giorno. Il palcoscenico di internet – almeno nei paesi in cui il Doodle era visibile, ovvero Stati Uniti, Regno Unito, Islanda e Paesi Bassi – ha così dato una visibilità mai avuta alla pittrice olandese, 362 anni dopo la sua morte. Così l’abbiamo vista immortalata nell’autoritratto che egli stessa ha realizzato e che oggi è conservato (ma non esposto) alla National Gallery of Art di Washington, DC. Ma chi era Judith Leyster?

Leyster nacque ad Haarlem il 28 luglio 1609. Non si sa molto delle sue origini o dei suoi primi anni. Il poeta Samuel Ampzing, che entrò in contatto con le sue opere durante un viaggio in città nel 1628, definì l’allora diciannovenne un’artista di “buona e acuta intuizione”. Tanto che a distanza di 5 anni, all’età di 24 anni, Leyster sarebbe diventata una delle uniche due donne ammesse alla corporazione dei pittori di Haarlem nel XVII secolo.

Il suo stile tenebrista traduceva in modo drammatico la ritrattistica classica, restituendola in toni scuri e allo stesso tempo colmi di allegria. Aveva un suo studio, dove collaborava con studenti e assistenti. La sua era una bottega apprezzata e rispettata, forse anche invidiata. Sembra infatti che Frans Hals abbia attirato nella sua cerchia, in modo illecito, un assistente di Leyster, Willem Woutersz. Una vicenda accertata, tanto che il famoso artista ha dovuto pagare una multa alla pittrice. I due per di più condividono più di un’analogia stilistica. Non è accertato che Leyster sia stata allieva di Hals, ma di certo ha fatto propria la sua lezione.

La sua carriera artistica si interruppe, almeno ufficialmente, nel 1636. Quell’anno sposò l’artista Jan Miense Moleanaer e dovette rinunciare al lavoro per dedicarsi alla maternità. Pare però che abbia continuato a dipingere, nell’ombra, cedendo poi la firma delle sue opere al marito o allo stesso Frans Hals. La stessa sorte toccò ai dipinti che l’artista lasciò senza firma al momento della sua morte nel 1660.

Judith Leyster, Merry Company
Judith Leyster, Merry Company

La riscoperta di Leyster, ancora lontana dal concludersi, iniziò nel 1893. A innescarla un visitatore del Louvre, che osservando un’opera attribuita a Frans Hals – The Happy Couple (1630) – notò una stella vicino alla firma. Un elemento che non si adattava alla mano di Hals. A interpretare il simbolo fu tempo dopo lo storico dell’arte olandese Cornelis Hofstede de Groot. Fu lui a individuare, su un’opera di Leyster, la firma J.L. insieme a una stella. Da qui l’associazione tra Leyster – che in olandese significa “stella polare” – e il simbolo ricorrente su alcune opere ufficialmente non attribuite alla pittrice. Ne emersero immediatamente 7. Negli anni successivi arrivarono a 30.

Così negli anni si sta lentamente procedendo alla riscoperta dell’artista. Il Doodle, per esempio, celebra il 13° anniversario di due mostre dedicate a Leyster: una alla National Gallery of Art di Washington e l’altra al Frans Hals Museum. Fondamentali per chiarire l’attribuzione di alcune opere e stabilire il suo ruolo nella storia dell’arte. Nel marzo 2021, insieme a Gesina ter Borch e Rachel Ruysch, è stata  tra le prime artiste donne in mostra al Rijksmuseum di Amsterdam. All’inizio del 2022, alcune sue opere sono entrare nella galleria olandese e fiamminga del MFA Boston. Delle sue opere sono esposte, tra gli altri, alla National Gallery di Londra, al Currier Museum of Art nel New Hampshire e al Philadelphia Museum of Art.

Anche il mercato sembra essersi accorto di lei. Il suo record in asta è stato fatto registrare da Christie’s Londra nel 2018, quando Merry Company è stato venduto per 2 milioni di euro. L’ultimo sua dipinto venduto all’incanto è stato battuto proprio in Italia, da Cambi a Milano. Si tratta di un Ritratto di dama aggiudicato per 4 mila euro.

Judith Leyster, Ritratto di dama
Judith Leyster, Ritratto di dama

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