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La Gerusalemme eterna di Fosco Maraini

Esterno-del-Santo-Sepolcro-detto-anche-Basilica-della-Resurrezione-o-Anastasis.-Foto-di-Fosco-Maraini-Proprieta-Gabinetto-Vieusseux-©-Archivi-Alinari

Esce per i tipi de Il Mulino, a cura di Maria Gloria Roselli e con l’introduzione di Franco Cardini, un inedito dell’antropologo, scrittore e viaggiatore fiorentino Fosco Maraini, dedicato a uno dei luoghi più enigmatici e affascinanti del mondo: la Gerusalemme delle tre grandi religioni monoteiste. Con lo sguardo dell’antropologo e del letterato, l’autore ne traccia la storia millenaria

Profondo conoscitore dell’Estremo Oriente, era infatti docente di Lingua e Letteratura Giapponese all’Università degli Studi di Firenze, fra il 1967 e il 1968 lo scrittore e viaggiatore Fosco Maraini (1912 – 2004) decise di ampliare il suo punto di vista per visitare, all’indomani delle tensioni della Guerra dei sei giorni, una delle città più complesse al mondo: quella Gerusalemme che settanta anni prima aveva già affascinato Pierre Loti. Pubblicato negli Stati Uniti nel 1969 con il titolo Jerusalem – Rock of Ages, il volume di Maraini esce adesso per la prima volta in Italia su iniziativa de Il Mulino, sotto il titolo Le pietre di Gerusalemme. D’oro, di rame, di luce e di sangue, un’edizione arricchita dalle note e dalle fotografie dell’autore conservate nell’archivio del Gabinetto Vieusseux di Firenze, e che si avvale della prestigiosa introduzione dello storico Franco Cardini, che di Maraini è anche concittadino.

Sin dal sottotiolo, il volume riassume le vicende di Gerusalemme fra splendori e miserie di ogni tipo, facendo rivivere sia il fascino millenario dei Luoghi Santi, sia soprattutto la bellezza socio-antropologica espressa dall’incontro di etnie e religioni, che a giudizio dello studioso fiorentino è già di per sé la dimostrazione di come in fondo la pace in quelle terre martoriate sia possibile nonostante tutto. Come scrive lo stesso autore «Gerusalemme è un simbolo vivente dell’unità originaria, genetica, sostanziale tra le tre fedi monoteiste».

Donna con un sacco sulla testa. Foto di Fosco Maraini Proprietà Gabinetto Vieusseux © Archivi Alinari

Maraini si reca in questa città leggendaria attratto non soltanto dalla sua aura di città sacra alle tre grandi religioni monoteiste, ma anche e soprattutto interessato al suo cosmopolitismo che ne faceva e ne fa ancora oggi un imprescindibile anello di congiunzione fra Oriente e Occidente; religiosi armeni, etiopi, italiani, palestinesi, laici e turisti da ogni parte del mondo, mille etnie e mille fogge di abbigliamento, mille lingue parlate, un crogiolo di suoni e colori che sembra riportare all’età della Bibbia. La tensione della guerra, sempre presente sottoforma di militari in perlustrazione armati di mitragliatore, viene comunque stemperata dalla vita quotidiana che continua imperterrita, e passa sotto gli occhi di Maraini nella foggia del pane appena sfornato, nei manufatti esposti nelle botteghe artigiane, piccole cose compiute con gesti antichi e sempre nuovi, mentre tutto intorno scorreva la Storia. E della Storia Maraini ripercorre le tracce nelle pietre che compongono la città: «Gerusalemme è stata fatta, distrutta, ricostruita, sconquassata e ricomposta tante di quelle volte che, se potessimo vederne un film di fotogrammi scattati uno all’anno e riproiettati a velocità normale, lo spettacolo farebbe l’effetto d’un sussulto epilettico. In questo sussulto, in questo vortice, gli atomi finali sono i sassi: quelle belle pietre biondo-oro che sembrano pregne di luce e calore solare».

Non si tratta di un semplice resoconto di viaggio a uso dei turisti; Maraini compone una sorta di romanzo antropologico dedicato all’indagine dell’anima di questa enigmatica città, anzi delle sue mille anime fatte ognuna da una diversa cultura che nei secoli l’ha a suo modo impregnata.

Esterno del Santo Sepolcro detto anche Basilica della Resurrezione o Anastasis. Foto di Fosco Maraini Proprietà Gabinetto Vieusseux ©Archivi Alinari

 

Da queste pagine scaturisce un ispirato viaggio ricchissimo di dettagli sull’aspetto della Città Vecchia,  con i suoi vicoli dorati e i giochi d’ombra delle costruzioni più antiche, sulle sue strade acciottolate e polverose che videro compiersi il destino terreno di Cristo e che oggi accompagna la vita quotidiana di persone fra loro diverse, a volte nemiche, eppure legate da un destino comune. Un destino che parte da lontano, dall’età abramitica e figure avvolte nelle nebbie dei secoli come Melchisedek, passando per la conquista romana, l’avvento di Cristo e poi dell’Islam, e ancora delle Crociate. 

Gerusalemme è un nodo imprescindibile della storia dell’umanità, una città i cui equilibri e disequilibri hanno ancora oggi ripercussioni su buona parte del mondo, e il cui mistero sembra in fondo non essere stato completamente indagato e spiegato. Perché, come recita questa emblematica frase vergata da Maraini:  «Uomini, pietre, Dio: ecco i termini d’un quadro complesso e drammatico». E ciò che traspare dalle pagine di questo libro, è la necessità dell’umanità di creare ponti con Dio e con gli altri.

A questo LINK  sono disponibili i podcast originali con interviste e racconto di Franco Cardini e Maria Gloria Roselli e letture dal testo.

Uomini in conversazione in una strada. Foto di Fosco Maraini Proprietà Gabinetto Vieusseux © Archivi Alinari
Palazzo danneggiato dalla Guerra dei sei giorni. Foto di Fosco Maraini Proprietà Gabinetto Vieusseux © Archivi Alinari

 

Fosco Maraini
Le pietre di Gerusalemme. D’oro, di rame, di luce e di sangue
ll Mulino

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