Nel primo appuntamento pensato per lo spazio lodigiano Platea, l’artista Rä di Martino svela i meccanismi del cinema e della tv. Fino al 10 maggio 2023
Stativi, luci, pellicole. Rä di Martino punta i riflettori sugli oggetti del cinema che diventano i protagonisti dell’opera site-specific pensata per Platea, l’associazione culturale con sede a Palazzo Galeano, nata durante la pandemia per sostenere l’arte emergente e la produzione sul territorio lodigiano.
Play è l’ultimo progetto espositivo di Rä di Martino, nato in collaborazione con la Galleria Valentina Bonomo di Roma, accompagnato dalla curatela di Benedetta Monti e Niccolò Giacomazzi. A partire dalla fascinazione per il cinema dell’artista, l’opera evidenzia il rapporto fra la mente umana e gli schermi televisivi e cinematografici che sono in grado di influenzarci soprattuto a livello inconscio.
L’artista e video-maker romana sfrutta quei materiali generalmente impiegati nei set cinematografici per illuminare gli attori e creare l’atmosfera di una storia ma in questo caso stativi, luci e pellicole non sono funzionali a qualcuno o a qualcosa, sono loro stessi oggetti d’arte.
Nell’installazione il racconto non c’è, come non c’è alcuna presenza umana, esistono solo gli strumenti che, decontestualizzati, assumono un valore nuovo in rapporto allo spazio, diventando l’opera stessa.
Del resto come ha detto una volta Giulio Paolini, in arte ciò che non appare è. Attraverso l’ibridazione e la contaminazione dei linguaggi per la prima volta ciò che è nascosto diventa così protagonista.
Già presentata con moduli e colori differenti al Forte Belvedere, Play illumina “a giorno” la vetrina in corso Umberto. Non si tratta, infatti, della solita luce da set, l’artista sceglie dei led di colore rosso, variandone l’intensità nel corso della mostra, dando vita a una cromia che ricorda un tramonto.
La luce è poesia ma lascia spazio anche all’ironia. Rä di Martino ha scelto come manifesto della mostra un dialogo tra Rambo e Masoud tratto dalla pellicola Rambo III: «Cos’è questo?», chiede Masoud. «Luce blu», risponde Rambo. «E cosa fa?», chiede di nuovo Masoud. «Diventa blu» conclude Rambo.
Play assomiglia anche ha una grande tela monocroma che però osserviamo senza poterla toccare, in questo modo la vetrina va a sostituire lo schermo del cinema e continua la finzione.