Una selezione di oltre trenta opere di diversi momenti del linguaggio di Fontana inaugura la nuova sede romana della galleria Tornabuoni
“Molti anni fa mi capitò di leggere sul retro di un’opera di Fontana ‘Oggi è una bella giornata da viversi’ […]. Ancora oggi, ogni qualvolta mi accingo ad intraprendere un nuovo inizio, questa affermazione mi ritorna in mente. In particolare […] in questo giorno che celebra l’apertura della nuova sede romana della galleria, con una mostra dedicata proprio a Lucio Fontana”. Con queste parole il fondatore Roberto Casamonti celebra l’inaugurazione della nuova sede di Tornabuoni Arte a Roma. Che, come avvenuto per ogni precedente nuova apertura, avviene con una mostra dedicata a Lucio Fontana, tra gli artisti più emblematici della storia della galleria.
30 opere
In mostra c’è una selezione di oltre trenta opere che copre la quasi totalità della produzione dell’artista. Un viaggio attraverso i diversi momenti del linguaggio di Fontana, a partire dai lavori in ceramica degli anni Trenta e Quaranta. Tra cui la Via Crucis del 1947, la prima delle tre realizzate, costituita da quattordici formelle di terracotta invetriata eseguite nella manifattura di Albissola. Presenti poi le composizioni barocche degli anni Cinquanta che vedono l’inserimento di nuovi elementi come pietre, sabbia e lustrini tra cui il Concetto Spaziale, L’inferno del 1956, fino ad arrivare ai tagli degli anni Sessanta.
Chiude la mostra l’opera Concetto Spaziale, La Fine di Dio del 1963, espressione massima della poetica dell’artista e apice della sua ricerca plastica in senso spaziale. Definita dallo stesso Fontana come l’infinito, la cosa inconcepibile, la fine della figurazione, il principio del nulla. Una mostra che Roberto Casamonti ha voluto dedicare alla memoria di Enrico Crispolti e che si avvale del contributo critico di Luca Massimo Barbero. La direzione della sede romana della Tornabuoni Arte è affidata ad Andrea Bizzarro.