A Milano il 20 aprile 2023 è andata in scena l’asta di arte contemporanea di Sotheby’s. Fontana, Morandi e Boetti hanno raggiunto i risultati migliori in una vendita che in totale ha incassato 15.4 milioni di euro.
L’Art Week alle spalle, la Design Week nel pieno del suo svolgimento. Raccordo ideale è Sotheby’s, che a Palazzo Serbelloni ha esitato il catalogo di Arte Contemporanea. Il martello delle aggiudicazioni rimbomba il suo suono ben oltre la sala, fino a raggiungere il cortile dove risplende l’installazione in acciaio con cui Louis Vuitton celebra la settimana più effervescente dell’anno. Almeno per lo spazio di un’asta, però, il design cede il posto all’arte contemporanea. Soprattutto italiana.
Sono infatti i maestri italiani, in particolare, a brillare nella notte di Sotheby’s. Ormai, si sa, i big del momento sono loro tre: Lucio Fontana e Giorgio Morandi su tutti, insieme alla star in ascesa Alighiero Boetti. E in quest’ordine arrivano i lotti più preziosi.
A partire da un Concetto spaziale del 1965-66 – quattro tagli in rosso – che partendo da una base di 1.2-1.8 milioni di euro viene aggiudicato a 2.6 milioni di euro. É il primo di una serie di lotti dell’iconico artista, tra cui spiccano altri due Concetto spaziale piuttosto particolari: uno con una forma blu su sfondo bianco (342.9 mila euro) e uno verde acceso (317.5 mila euro). Seguono la terracotta di un Cervo (254 mila euro) e di una Madonna col Bambino (165.1 mila euro).
Dalla visionarietà dello Spazialismo all’ordinarietà delle nature morte. Quindi di Giorgio Morandi. Bottiglie, vasi, bicchieri disposti con armonia in un abiente grigio-marroncino tenue. Sono due gli esempi battuti da Sotheby’s a Milano: il primo venduto a 1.3 milioni di euro, il secondo a 609 mila euro. Diverge invece il vaso di Fiori aggiudicato a 635 mila euro.
Stesso risultato raggiunto Senza Titolo (Nero su bianco e bianco su nero, tra orizzontale e verticale, cinque x cinque venticinque…) di Alighiero Boetti. Poco sotto (533.4 mila euro) la Superficie bianca, Tokyo n. 7 di Enrico Castellani.
Chiudono una città ricoperta da una Nevicata di Salvo (120.6 mila euro), una Struttura policroma di Mirko Basaldella (101.6 mila euro), una Combustione di Alberto Burri (190.5 mila euro), Il Tempio in una stanza di Giorgio de Chirico (596.9 mila euro) e Lost and Found di Afro (330.2 mila euro).