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Gent, Belgio. Al via la terza e ultima fase di restauro del Polittico dell’Agnello Mistico di Van Eyck

Dettaglio del Polittico dell'Agnello Mistico. Foto via closertovaneyck.kikirpa.be/
Il Polittico di Van Eyck
Il Polittico di Van Eyck
Il Polittico dell’Agnello Mistico di Jan e Hubert Van Eyck è una delle opere più rappresentative del Belgio e dell’intera storia dell’arte. Dal 2012 è oggetto di restauri e sistemazioni. Ora ha preso avvio l’ultima fase del trattamento, che lo riporterà entro la primavera del 2026 al suo originale splendore.

Esistono alcune opere d’arte potentissime. Lavori che per qualità tecnica, ma soprattutto per carica simbolica, raggiungono livelli artistici (e, perché no, narrativi) elevatissimi. Sono quelle opere che diventano icone di un’epoca, di una città, del museo che le ospitano, e così via. Tra queste, in Belgio, a Gent, c’è il Polittico dell’Agnello Mistico di Jan e Hubert Van Eyck. Un lavoro così importante e delicato che non si muove mai dalla sua casa. Il Visitor Centre allestito nella Cattedrale di San Bavone e inaugurato nel 2021. Eppure il suo fascino si espande per tutto il Paese e anche oltre, attirando visitatori da tutto il mondo.

Il Polittico dell’Agnello Mistico è composto da 12 pannelli in legno di quercia – otto dei quali dipinti recto verso, in modo da essere visibili anche quando l’opera è chiusa – disposti su due registri. Il più iconico, L’Adorazione dell’Agnello Mistico, è posto al centro. Il tema iconografico del polittico è quello della Redenzione, con un prologo terreno (sportelli esterni) e la conclusione tra i beati del paradiso (sportelli interni).

Per molte ragioni il Polittico è riconosciuto come una delle opere dell’arte più influenti della storia. Mostra indubbiamente alcuni caratteri che divennero tipici di van Eyck e di chi provò a ispirarsi a lui: il naturalismo analitico, i colori luminosi, la cura nei dettagli paesaggistici, gli effetti di luce derivanti da un innovativo uso della pittura ad olio. E, soprattutto, la geometria illusoria con cui l’opera appare avvolgere lo spettatore.

Polittico dell’Agnello Mistico
Polittico dell’Agnello Mistico di Van Eyck

Ma è anche la sua tormentata storia ad averne aumentato l’importanza. Nel corso di 600 anni, il Polittico venne a più riprese smontato e rimontato. Vuoi perché alcune sue componenti (Adamo ed Eva) erano ritenute “troppo conturbanti”, oppure perché acquistate (legalmente) da un collezionista inglese (1816). Durante la prima guerra mondiale i pannelli furono messi in sicurezza lontano da Gent, ma alcuni di loro vennero drammaticamente trafugati nel 1934 (il pannello dei Giudici Integri non è più stato ritrovato, quello che si vede oggi è una copia). Con l’inizio del nuovo conflitto, il Belgio provò a inviare l’opera preventivamente in Vaticano, ma proprio durante il trasporto arrivò la notizia della sigla dell’Asse Roma-Berlino e l’opera fu ricoverata provvisoriamente a Pau, in Francia, dove venne trafugata da Hitler nel 1942, che la nascose in una miniera di sale. Il polittico venne poi recuperato al termine del conflitto e restituito al Belgio, il quale iniziò da quel momento un lungo percorso di restauro.

Le prime due fasi del trattamento (che hanno riguardato prima i pannelli esterni e poi il registro inferiore di quelli interni) della Pala d’altare si sono svolte tra ottobre 2012 e dicembre 2019. I lavori sono stati effettuati, su richiesta dei Custodi della Cattedrale di San Bavone, dal Royal Institute for Cultural Heritage (KIK-IRPA) al Museo delle Belle Arti di Gand (MSK).

The restoration studio at the MSK during the first phase of the restoration of the Ghent Altarpiece. © Sint-Baafskathedraal, Art in Flanders vzw, photo: KIK IRPA Brussel
The restoration studio at the MSK during the first phase of the restoration of the Ghent Altarpiece. © Sint-Baafskathedraal, Art in Flanders vzw, photo: KIK IRPA Brussel

Quando il restauro dei pannelli della pala d’altare ha avuto inizio, il progetto era: rimuovere il ritocco effettuato in tempi relativamente recenti con la moderna vernice ossidata, consolidare gli strati di pittura e rafforzare i supporti. I restauratori, tuttavia, scoprirono gradualmente che lo strato di vernice era coperto da zone molto ampie di sovra verniciatura, la cui esistenza è rimasta sconosciuta per secoli. Ora si presume che queste aggiunte successive risalgano alla metà del XVI secolo. Ciò significa che la qualità eccezionale della Pala d’altare non era visibile da quasi 500 anni.

Oggi siamo invece all’alba del terzo e ultimo intervento di restauro. Ad essere interessati sono il registro superiore dei pannelli interni del polittico. Si tratta di 7 pannelli eterogenei e articolati che raffigurano Cristo in trono, la Madonna e San Giovanni Battista al centro; gli angeli musicanti e Adamo ed Eva nei pannelli laterali. I dipinti verranno riportati al loro splendore originale dopo avere subito nel corso degli anni ritocchi e sovra pitture. Il completamento dei lavori è previsto per la primavera del 2026. Ad ogni modo, il Polittico rimarrà visibile nella Cattedrale di San Bavone, dove i pannelli in restauro vengono sostituiti temporaneamente da copie in bianco e nero. Per chi invece desidera seguire il restauro a distanza e in alta definizione, ecco un sito veramente ben fatto.

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