Dal 2012 l’Antinori Art Project porta avanti un programma dedicato all’arte contemporanea, che negli anni ha portato la cantina a popolarsi di opere d’arte. Una commissione site specific all’anno, circa, affidata a un grande artista del panorama contemporaneo.
Immersa, letteralmente, tra i vigneti della Toscana sorge una delle cantine più antiche del mondo: Antinori. É addirittura dal 1385 che la famiglia porta avanti la passione per il vino, in un rapporto simbiotico con la terra. Là dove risiede la sua casa e da dove provengono i frutti che la sapienza trasporta in bottiglia. Dal 2012 il legame si è fatto ancora più stretto, viscerale, con l’apertura della nuova sede: una monumentale struttura scavata nelle terre del Chianti Classico. Concepita dall’architetto Marco Casamonti, l’edificio si sottrae alla vista – dalla strada non si intravede che una sottile linea di cemento – e affonda nelle profondità della collina ricoperta di vigne. Letterale, dunque, l’immersione nella terra tanto amata; simbolico, invece, l’impatto discreto sul paesaggio, un invito alla comunione con la natura.
Ha impiegato circa 600 anni, Antinori, per lasciare la sua sede nel centro di Firenze. Con pazienza ha individuato il luogo giusto, la soluzione più corretta, il progetto definitivo. E il risultato è spettacolare. Mentre attorno il Chianti brilla nel verde, la cantina si ritrae nei meandri della roccia e custodisce le sue meraviglie. Prima di tutto, ovviamente, legate al vino. Come antichi templi di Bacco gli spazi dell’edificio accolgono la produzione e la conservazione del prodotto, visitabili da esperti e curiosi in un percorso suggestivo tra botti e strumenti di lavoro. Ma non solo. Da sempre, infatti, la famiglia Antinori si è distinta per la passione l’arte, tradotta in interesse collezionistico e impegno mecenatistico. Spesso i Marchesi hanno affidato all’arte il compito di raccontare i valori e la storia della loro casata, il cui stemma è anch’esso un’opera di pregio artistico, realizzata agli inizi del ‘500 dalla bottega fiorentina dello scultore e ceramista Giovanni della Robbia.
Un rapporto sempre più intenso e duraturo, che ha portato nei secoli alla creazione di un’ampia collezione di dipinti, ceramiche, tessuti e antichi manoscritti. Parte della raccolta è oggi esposta nella sede della cantina, a beneficio del personale e dei tanti visitatori che scelgono di visitarla. Un’attività che non si è mai interrotta e che dal 2012, con l’inaugurazione della nuova struttura, ha trovato nuova linfa nell’Antinori Art Project. Si tratta di un programma di commissioni annuali, molte delle quali site-specific, rivolto a giovani ma già affermati protagonisti della scena artistica nazionale e internazionale. Le opere realizzate con regolarità in questi anni – tolta la parentesi del Covid – hanno impreziosito il percorso di visita della cantina, generando un’efficace commistioni di universi. Recarsi alle cantine Antinori rappresenta ad oggi, almeno, un’esperienza eterogenea: paesaggistica, architettonica, naturale, vinicola, artistica e culturale.
Di seguito tutte le opere che negli anni sono state installate: