Un’isola nell’Egeo, una coppia di collezionisti e una raccolta d’arte ricca di capolavori. Questi gli ingredienti delle due aste – 30 e 31 ottobre 2023 – che Sotheby’s esiterà a Parigi. In vendita capolavori di design e arte contemporanea.
Nel firmamento delle grandi collezioniste della storia dell’arte recente, insieme a Peggy Guggenheim e Dominique de Menil, c’è anche Pauline Karpidas. Nata e cresciuta a Manchester, non consegue una formazione artistica e, quando all’inizio degli anni ’70 si trasferisce ad Atene, apre una boutique. La svolta in tal senso avviene insieme all’incontro col futuro marito Constantinos Karpidas. É lui ad accendere la fiamma collezionistico in lei. Ad alimentarla, invece, il supporto di Alexander Iolas, il gallerista che scoprì Andy Warhol e guidò i coniugi nei loro acquisti. La maggior parte di questi sono stati pensati, o in ogni caso ospitati, per l’incredibile casa che i Karpidas avevano sull’isola di Hydra, perla del Mar Egeo, in Grecia. Conosciuta come Boudouris Mansion, dal nome della nobile famiglia greca che la fece costruire, la struttura fu restaurata da Pauline e resa lo spazio perfetto per ospitare la sua collezione.
Che partì, in stretta relazione con la casa, dal design. In particolare, dalle opere di una coppia di designer al tempo poco conosciuta, ma ora celebre e rinomata: i Lalannes. Pauline incontrò per la prima volta i Lalanne nella loro casa di Ury, fuori Parigi, nel 1978, diventando una dei loro primi collezionisti. I due realizzarono infatti pezzi su misura per la casa di Hydra, che ora Sotheby’s presenta in asta.
C’è Grand Choupatte che custodisce i vecchi portoni di quercia; Ane de Pauline che ti accoglie quando entri; la balaustra a serpente che conduce dall’atrio; le graziose sedute e tavoli Williamsburg che popolano il cortile; la doccia delle scimmie nascosta nel verde lussureggiante dei giardini; le sedute a dondolo sulla terrazza Oiseau d’argent; e tanti altri esempi dell’imaginario animalier che da qualche anno costella ogni asta di design in giro per il mondo. Sul confine tra arte e design, anche le opere del designer svizzero Mattia Bonetti e della sua compagna Elizabeth Garouste; così come le creazioni di André Dubreuil, conosciuto per i suoi pezzi in ferro battuto realizzati a mano ispirati ai classici pezzi d’antiquariato francesi e asiatici.
La seconda fase collezionistica di Pauline Karpidas si concentra invece sull’arte contemporanea, che supporta dialogando in modo stretto con gli artisti. Fondamentale in tal senso l’apertura nel 1996 di una galleria al porto di Hydra, che diventa un punto di ritrovo e fertile catalizzatore di collaborazioni creative tra artisti, curatori, scrittori, galleristi, galleristi e collezionisti.
L’attività espositiva iniziò con Grayson Perry, per proseguire con alcuni degli artisti più influenti e importanti dell’inizio del ventunesimo secolo, tra cui Cecily Brown, George Condo, Christopher Wool, John Currin, Damien Hirst e Tracey Emin. Spesso il punto di partenza della mostra era un’opera commissionata o acquistata da Karpidas, in alcuni casi – come quelli di Urs Fischer e Nate Lowman – addirittura pensate appositamente per lo spazio di Hydra. In vendita, si aggiungono inoltre le opere di artisti che non hanno frequentato l’isola, ma che comunque erano particolarmente apprezzati dai coniugi: Marlene Dumas, Georg Baselitz, Kiki Smith, Jacqueline Humphries, Thomas Houseago e altri ancora. Anche la fotografia è ben rappresentata con le opere di Nan Goldin, Richard Prince e Wolfgang Tillmans.