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La ultra milionaria Collezione Landau è di Sotheby’s: in asta capolavori di Rothko, Warhol, de Kooning e un Picasso da record

Ritratto di Emily Fisher Landau di Andy Warhol, 1984 © The Fisher Landau Family Collection

Alla fine l’ha spuntata Sotheby’s. Dallo scorso agosto si vociferava su quale delle due major, Christie’s o la maison di Patrick Drahi, avrebbe vinto l’affidamento della collezione di Emily Fisher Landau, scomparsa lo scorso marzo all’età di 102 anni. Ha trionfato Sotheby’s.

Se la casa d’aste di Pinault si era riuscita ad aggiudicare nientepopodimeno che la collezione di Paul Allen (che aveva fruttato oltre $1,5 miliardi nel novembre 2022) ora le opere eccezionali della raccolta di Emily Fisher Landau, una delle più grandi mecenati e collezioniste del 20° secolo saranno dunque al centro dei riflettori di Sotheby’s il prossimo autunno. La collezione sembra stimare oltre 500 milioni di dollari.

In asta (l’8 e il 9 novembre a New York) arriveranno opere fondamentali di Jasper Johns, Willem de Kooning, Robert Rauschenberg, Mark Rothko, Ed Ruscha e Andy Warhol, oltre a un capolavoro di Pablo Picasso che si stima possa superare i 120 milioni di dollari.

I commenti delle esperte di Sotheby’s

«Ambiziosa, informata e istintiva, Emily Fisher Landau si colloca tra le grandi collezioniste pioniere del XX secolo, da Peggy Guggenheim e Gertrude Vanderbilt Whitney, a Gertrude Stein e Isabella Stewart Gardner. La storia della sua vita e il suo percorso collezionistico sono affascinanti in egual misura e la sua collezione – costellata di capolavori – si colloca tra le più grandi del suo genere mai formate. Inoltre, il suo sostegno illimitato a una nuova generazione di artisti ha contribuito a plasmare la storia dell’arte come la conosciamo» Lisa Dennison (Chairman, Sotheby’s America)

«Molti grandi tributi sono stati resi a Emily Fisher Landau: dai media di tutto il mondo, dalle istituzioni più importanti e dagli artisti che lei ammirava e sosteneva. Ma per certi versi, forse, il tributo più grande di tutti è la sua impareggiabile collezione d’arte, che non solo traccia l’affascinante evoluzione del percorso collezionistico di Emily Fisher Landau, ma racconta anche l’intera storia dell’arte del XX secolo in tutti i suoi capitoli più innovativi. Se la sua collezione è iniziata con le figure rivoluzionarie che hanno plasmato l’arte moderna – Picasso, Léger, Mondrian e altri – nel corso del tempo si è evoluta fino a raccontare una delle più complete ed epocali narrazioni della traiettoria dell’arte americana dal secondo dopoguerra ad oggi». Brooke Lampley (Global Head of Sotheby’s Fine Art Division)

Chi era Emily Fisher Landau

Amante dell’arte fin dall’infanzia, il percorso collezionistico della signora Fisher Landau iniziò alla fine degli anni Sessanta con l’acquisto di un sorprendente mobile di Alexander Calder alto un metro e mezzo (che, nonostante le sue dimensioni, portò a casa con determinazione e da sola su un autobus che attraversava la città) e con l’incontro quasi casuale con un poster che pubblicizzava un’imminente mostra di Josef Albers. Immediatamente colpita dalla potenza di questa immagine minimale, visitò la mostra e presto seguirono tre importanti acquisizioni.

Poco tempo dopo, nel 1969, un evento inaspettato diede un rapido impulso alla sua ritrovata passione per il collezionismo. Una banda di rapinatori armati entrò con un trucco nella sua casa di New York, imbavagliò e legò la governante e la cuoca e fuggì con i magnifici gioielli che il marito le aveva donato nel corso degli anni. Sebbene Mrs. Landau fosse sconvolta, il furto ebbe un risvolto positivo. Dopo aver ricevuto un sostanzioso risarcimento dall’assicurazione, decise di non sostituire i gioielli, ma di utilizzare i fondi per finanziare un’enorme avventura artistica.

Mrs. Fisher Landau in front of Fernand Leger’s Etude pour Les Constructeurs in her home in Manhattan in 2002. Photo by Chester Higgins Jr./The New York Times/Redux. © 2023 Artists Rights Society (ARS), New York / ADAGP, Paris

«Tra i molti aspetti che ispirano la dedizione di Emily Fisher Landau come collezionista, c’è l’approccio diretto con gli artisti. Pochi collezionisti si sono impegnati come lei a costruire relazioni con gli artisti, visitando regolarmente gli studi per decenni per vedere nuovi lavori e confrontarsi direttamente – racconta David Galperin (Sotheby’s Head of Contemporary Art, Americas) – Da titani del dopoguerra come Ed Ruscha e Jasper Johns ad artisti all’avanguardia nel XXI secolo, come Glenn Ligon e Mark Tansey, il suo costante sostegno come mecenate e amica ha contribuito a forgiare un nuovo percorso trasformativo per ciascuno di loro».

Glenn Ligon, Untitled (I Lost My Voice, I Found My Voice) 1991, Oil stick and gesso on wood panel, 80 x 30 inches Estimate on request

Lo spirito avventuroso e l’impegno incondizionato di Emily Fisher Landau nei confronti dell’arte e degli artisti del suo tempo erano in perfetta sintonia con l’approccio e l’etica del sempre più influente Whitney Museum, accanito sostenitore degli artisti americani d’avanguardia, le cui opere erano esposte nel suggestivo edificio Breuer – recentemente acquistato da Sotheby’s – in Madison Avenue a Manhattan. Dalla metà degli anni Ottanta e per i quattro decenni successivi è stata profondamente coinvolta nel Whitney in molti modi: membro dei comitati di acquisizione, ha anche finanziato le famose Whitney Biennial del museo e nel 2010 ha fatto una storica donazione di quasi 400 opere, che è stata successivamente esposta con il titolo “Legacy: The Emily Fisher Landau Collection“. Il quarto piano dell’edificio Breuer è stato intitolato in suo onore. Adam D. Weinberg, Alice Pratt Brown Director of the Whitney Museum of American Art una volta hanno detto: «Emily… diceva sempre che il suo talento migliore era quello di saper guardare un gruppo di opere e scegliere la migliore. Ed era proprio così».

I titani della collezione Landau

Le date sono state fissate: le vendite si terranno a New York, in due aste dedicate, l’8 e il 9 novembre. Guida la raccolta Femme à la montre, un superlativo dipinto di Pablo Picasso raffigurante la sua “Golden Muse”, Marie-Thérèse Walter e risalente all’anno critico del 1932 (il suo annus mirabilis e un anno così importante che la Tate Modern gli ha dedicato un’intera mostra). La vendita è accompagnata da una serie di altre importanti opere di titani dell’arte del XX secolo, tra cui Piet Mondrian, Andy Warhol, Jasper Johns, Willem de Kooning, Mark Rothko, Cy Twombly e Ed Ruscha. Inoltre, la collezione di Mrs. Fisher Landau vanta anche alcune delle opere più belle della giovane generazione di artisti di cui era una grande sostenitrice.

Focus Picasso

«Uno dei primi acquisti importanti di Emily Fisher Landau, Femme à la Montre di Picasso è un capolavoro a tutti gli effetti. Dipinto nel 1932 – l'”annus mirabilis” di Picasso – è pieno di gioioso e appassionato entusiasmo, ma allo stesso tempo è assolutamente ponderato e risolto. I suoi audaci colori primari cantano letteralmente dalla tela alta un metro e mezzo. Il Picasso di Emily Fisher Landau non è solo un’opera eccezionale di un anno eccezionale, è un’opera definitiva nella storia dell’arte occidentale» Julian Dawes (Sotheby’s Head of Impressionist & Modern Art, Americas)  descrive così quello che sarà il top lot delle aste Landau.

Emily Fisher Landau
Pablo Picasso. Femme à la montre (Woman with a Watch), 1932. Oil on canvas. 51 1⁄4 x 38 inches. © 2018 Estate of Pablo Picasso / Artists Rights Society (ARS), New York | © The Fisher Landau Family Collection

Emily Fisher Landau acquistò questo dipinto nel 1968, proprio all’inizio del suo percorso collezionistico. Questo importante acquisto è stato una mossa coraggiosa per una nuova collezionista, ma lei lo comprò subito e rimase la chiave di volta della sua collezione per più di cinque decenni, appeso sopra il caminetto della sua casa di New York. Fu dipinto in agosto, in un momento in cui Picasso si era finalmente liberato dallo stress della sua prima grande mostra retrospettiva e anche dalla tensione della segretezza intorno alla sua relazione clandestina con Marie-Thérèse. (La loro relazione, rimasta segreta per anni perché Picasso era allora sposato con Olga Khokhlova e a causa della giovane età di Marie-Thérèse, fu rivelata per la prima volta nel corso della mostra).
Sebbene questo fosse un periodo tumultuoso per Picasso, il grande successo della mostra e il senso di liberazione dal segreto sulla sua relazione si riversarono su questa straordinaria tela, in cui l’artista dà pieno sfogo alla sua ritrovata libertà pittorica, inondando il dipinto di forti colori primari e di forme bellissime, ma allo stesso tempo prestando attenzione a ogni piccolo dettaglio, creando una composizione che è allo stesso tempo intensamente complessa e profondamente armoniosa.

«Sono molti gli aspetti che definiscono il Picasso di Emily Fisher Landau una delle opere più importanti dell’artista: la data, la scala, il soggetto, la vivacità e la provenienza sono eccezionali. Ma oltre a questo, ha un’altra importante caratteristica distintiva: l’orologio che l’artista ha messo così vistosamente al polso di Marie-Thérèse» raccontano da Sotheby’s. «Tra i numerosi dipinti realizzati da Picasso nel corso della sua lunga e variegata carriera, solo tre, tra cui questo, sono noti per la presenza di un orologio, eppure gli orologi erano per lui oggetti di immenso significato. Aveva una profonda passione per i segnatempo d’eccezione e infatti possedeva tre dei più grandi orologi esistenti. Ritrarre la sua giovane amante mentre indossa uno dei suoi preziosi orologi significa quindi conferirle il più grande degli onori – un gesto che non sfugge a Marie-Thérèse, che aveva “una venerazione quasi superstiziosa” per l’orologio. Allo stesso tempo, la presenza dell’orologio rimanda alla tradizione secolare della pittura della Vanitas, con i suoi riferimenti alla caducità dell’amore e della vita».

Ma ancor di più, «l’orologio parla della preoccupazione di Picasso per i concetti più ampi di tempo e spazio. Infatti, proprio mentre Albert Einstein era alle prese con questi stessi concetti intellettuali, Picasso stava esplorando nuovi modi per esprimerli con la pittura – proseguono da Sotheby’s – Quindi, oltre alla sua importanza simbolica, l’importanza dell’orologio da polso riflette anche il pieno coinvolgimento di Picasso in un momento cruciale della storia intellettuale europea».

 

Nessun altro Picasso del 1932 di importanza simile è apparso sul mercato delle aste dal 2010, quando “Nude, Green Leaves and Bust“, proveniente dalla proprietà della signora Sidney F. Brody, era stato venduto per $106 milioni da Christie’s a New York  stabilendo, ai tempi, un nuovo prezzo record per qualsiasi opera d’arte mai venduta all’asta. L’attuale  record d’asta del pittore spagnolo è di 179 milioni di dollari, fermo al 2015 con la vendita di “Les Femmes d’Alger (Version “O”)” del 1955 sempre da Christie’s a New York.

Nude Green Leaves and Bust venduto da Christie’s nel 2010

Cy Twombly
Untitled, 1968, Olio, pastello e grafite su tela, 67 ⅞ x 86 inches. Stima su richiesta

Dopo aver incontrato Twombly per la prima volta alla fine degli anni Sessanta, la signora Fisher Landau ha trascorso del tempo con lui a Roma, la città in cui ha trovato la sua piena espressione artistica. La signora Fisher Landau acquistò quest’opera dall’amico intimo, collega ed ex amante di Twombly, Robert Rauschenberg. Come Rauschenberg, Twombly ha cercato di sviluppare il proprio marchio personale di mark-making, ma mentre Rauschenberg si concentra sulle stridenti disparità della realtà del XX secolo, Twombly si riferisce sia al passato che al presente, intrecciando riferimenti classici con le banalità della vita quotidiana. Opera fondamentale dell’acclamata serie Blackboard di Twombly, Untitled è stato creato all’apice della sua carriera, proprio mentre l’artista si allontanava dai dipinti barocchi dei primi anni Sessanta per tornare allo stile monocromatico del passato con una nuova direzione e un nuovo stile.

© The Fisher Landau Family Collection

Ed Ruscha
Securing the Last Letter (Boss), 1964, olio su tela, 59 x 55 inches. Stima su richiesta

Emily Fisher Landau è stata la più convinta sostenitrice di Ed Ruscha e ha raccolto la più grande collezione privata delle sue opere. Era particolarmente attratta – forse a causa della sua dislessia – dai suoi rivoluzionari dipinti testuali, un tema che ricorre in tutta la sua collezione. Attualmente oggetto di una grande mostra al Museum of Modern Art di New York, Ed Ruscha è una delle figure chiave che hanno definito l’arte americana del dopoguerra; la sua produzione iconica degli anni Sessanta, in particolare, ha catturato il momento in cui i mass media e la pubblicità hanno iniziato a esercitare un’influenza non solo sui consumatori, ma anche sugli artisti. Capolavoro di un piccolo gruppo di dipinti testuali di questo tipo su larga scala, Securing the Last Letter (Boss) è tra le più grandi opere dell’artista mai arrivate sul mercato, essendo stato esposto in numerosissime mostre importanti, tra cui quelle al Whitney Museum di New York e alla Hayward Gallery di Londra.

Mark Rothko
Untitled, 1958, olio su tela, 91 ⅞ x 69 ⅛ inches. Stima su richiesta

Alla fine del 1969, Mrs. Fisher Landau visitò lo studio di Mark Rothko sulla East 69th Street, proprio di fronte al suo appartamento. Poco dopo, mentre stava ancora riflettendo sulle opere appena viste, Rothko morì. Ma l’incontro con l’opera più tarda dell’artista lasciò un segno profondo e quando, alcuni anni dopo, si trovò ad acquistare la sua prima opera di Rothko, scelse uno dei lavori più recenti che l’avevano tanto colpita. Quest’opera si riferisce direttamente ai famosi Seagram Murals, considerati da Rothko tra i suoi più grandi successi. La maggior parte delle opere relative a questa mitica serie sono oggi esposte nei grandi musei del mondo, tra cui la Tate Modern di Londra, che in autunno presterà i suoi nove dipinti Seagram alla Fondation Louis Vuitton di Parigi per una grande retrospettiva su Rothko. Pochissime opere di questa celebre serie sono rimaste in mani private e nessun altro dipinto della serie Seagram Mural è mai stato messo all’asta prima d’ora. Questo dipinto, che non è stato visto in pubblico da oltre tre decenni, si colloca tra i più belli di questo periodo mai apparsi in asta.

Emily Fisher Landau
Emily Fisher Landau at home December 2005
with Mark Rothko, Untitled, 1958 (Seagram Mural Sketch).
Photo: Grant Peterson © The Fisher Landau Family Collection

Jasper Johns
Flags, 1986, olio su tela, 25 ½ x 33 inches, Stima: $35-45 milioni

Mrs. Fisher Landau ha incontrato Jasper Johns in numerose occasioni negli anni Ottanta e Novanta. La famosa serie Flags di Johns ha avuto inizio con un sogno fatto a soli 24 anni. Per Johns, il soggetto indica i poli conflittuali di profondo patriottismo e disaffezione che esistevano in America a metà e alla fine del XX secolo: un periodo che ha visto la caccia alle streghe di McCarthy, la guerra del Vietnam, la guerra fredda, le proteste studentesche e molto altro ancora. Sebbene le Flags di Johns siano presenti in molte delle più importanti istituzioni mondiali (al Whitney Museum of American Art, al Museum of Modern Art e al Metropolitan Museum of Art di New York, oltre che in vari musei europei), solo molto raramente appaiono in asta. Unico nel suo genere per lo sdoppiamento e il gioco di specchi della bandiera, questo dipinto è il primo della serie Flag ad andare all’asta in quasi un decennio.

Andy Warhol
Self Portrait, 1986, Acrilico e serigrafia su tela, 80 x 80 inches, Stima: $ 15-20 milioni

Self Portrait di Andy Warhol del 1986, dipinto pochi mesi prima della sua morte nel febbraio 1987, è una struggente riflessione sulla mortalità e l’ultimo grande gesto artistico del pioniere della Pop Art. Indossando la parrucca biondo candido che era diventata sinonimo del suo personaggio, questi ritratti rappresentano la visione più iconica dell’artista e sono più intensi e personali dei precedenti autoritratti di Warhol. La serie, compresa quest’opera, fu commissionata dal gallerista londinese Anthony d’Offay per una mostra del 1987 – l’unica mostra in galleria di Warhol dedicata all’autoritratto. Acquistato direttamente dalla signora Fisher Landau nel luglio 1987, Self Portrait è uno dei due soli autoritratti mimetici apparsi all’asta negli ultimi 15 anni.

Andy Warhol, Self Portrait, 1986, Acrylic and silkscreen on canvas, 80 x 80 inches,

Willem De Kooning
Untitled XV, 1983, olio su tela, 80 x 70 inches, Stima: $ 6-8 milioni

Questo dipinto del 1983, che incarna l’evoluzione dello stile di de Kooning negli anni Ottanta, fu molto acclamato quando fu esposto per la prima volta ed esemplifica la vivacità e l’astrazione lirica che definirono l’ultimo decennio della produzione dell’artista. Durante questo anno cruciale, de Kooning intraprese una notevole reinvenzione, abbandonando lo stile pittorico e lussureggiante delle sue opere precedenti a favore di un approccio più minimalista.

Willem De Kooning, Untitled XV, 1983, oil on canvas, 80 x 70 inches

Georgia O’Keeffe
Pink Tulip, 1925, olio su tela, 32 x 12 inches, Stima: $ 3-5 milioni

Emily Fisher Landau era una sostenitrice e amica di lunga data di Georgia O’Keeffe, che visitava regolarmente in New Mexico. Nel corso degli anni, acquistò non meno di sei opere dell’artista. Una delle cose che Mrs. Fisher Landau amava di più della O’Keeffe era la sua capacità di catturare la bellezza intrinseca dei soggetti ordinari ingrandendoli e astraendoli, evocando un senso di stupore e contemplazione. Acquistato da Emily Fisher Landau nel 1985, Pink Tulip è stato esposto in molte delle più importanti istituzioni americane.

Georgia O’Keeffe, Pink Tulip, 1925, Oil on canvas, 32 x 12 inches

Robert Rauschenberg
Sundog, 1962, inchiostro serigrafico, 60 x 60 inches. Stima su richiesta

Eseguito alla fine del 1962, Sundog segna l’inizio dei primi esperimenti di Rauschenberg con il processo di serigrafia, un cambiamento cruciale nella sua pratica ispirato da una visita allo studio di Andy Warhol nell’ottobre dello stesso anno. Scelto dall’artista come copertina del suo manifesto, questo dipinto appartiene a una piccola serie di non più di 20 serigrafie in bianco e nero di questo tipo – Sundog è stato esposto in diverse mostre importanti, tra cui “Robert Rauschenberg: The Silkscreen Paintings 1962-64”, un’importante rassegna al Whitney Museum of American Art nel 1990-1991.

Robert Rauschenberg, Sundog, 1962, silkscreen painting, 60 x 60 inches. Estimate on request

Mark Tansey
Triumph Over Mastery II, 1987, olio su tela, 97 ¼ x 68 ¼ inches, Stima: $ 8-12 milioni

Tra gli artisti che Emily Fisher Landau sosteneva e ammirava, vi era anche Mark Tansey, definito come “a dream dinner party guest”. Il dipinto fu acquistato direttamente dall’artista. In questo maestoso lavoro – l’opera più importante di Mark Tansey mai commercializzata – un pittore moderno in piedi su una scala e che brandisce un rullo da pittura attraversa quello che sembra essere il famoso murale di Michelangelo, Il Giudizio Universale nella Cappella Sistina. È un ritratto di se stesso, si confronta con il proprio status di pittore contemporaneo alle prese con la storia della pittura.

Emily Fisher Landau
© The Fisher Landau Family Collection

 

www.sothebys.com

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