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Roberta Cremoncini, direttrice della Estorick Collection, racconta ad ArtsLife i 25 anni del museo e la mostra su Lisetta Carmi

Roberta Cremoncini. Courtesy Estorick Collection
Roberta Cremoncini. Courtesy Estorick Collection

Fondata dai coniugi Eric Estorick (1913-1993) e Salome Dessau (1920-1989), la Estorick Collection è l’unico museo britannico con una collezione dedicata all’arte italiana moderna. Aperta al pubblico nel 1998, da allora è sempre stata diretta da Roberta Cremoncini, che nell’intervista qui sotto ci ha raccontato i venticinque anni dell’istituzione e la mostra che inaugura oggi: “Lisetta Carmi. Identities” (fino al 17 dicembre 2023).

La Estorick Collection «è nota a livello internazionale per il suo nucleo di opere futuriste, oltre che per l’arte figurativa e la scultura che vanno dal 1890 agli anni Cinquanta. Il programma espositivo continua ad affrontare artisti, movimenti e questioni che cambiano la nostra comprensione dell’arte e della cultura italiana», ha ricordato il museo.

E proprio in questo percorso il museo inaugura oggi la mostra “Lisetta Carmi. Identities“, a cura di Roberto Lacarbonara, «la prima mostra museale nel Regno Unito delle opere della rivoluzionaria fotografa, il cui immaginario è attualmente oggetto di una rinnovata attenzione. Sempre animata da uno spirito profondamente umanistico, Carmi si è concentrata sui settori emarginati della società, come le comunità operaie e trans della sua città natale, Genova. Oltre a essere opere d’arte di grande impatto, le immagini di Carmi sono anche importanti documenti socio-politici che esplorano aspetti significativi, ma spesso trascurati, della vita e della cultura italiana. Carmi è nota soprattutto per aver raccontato con sensibilità la vita di coloro che appartenevano alla comunità trans di Genova negli anni Sessanta. Le fotografie da lei scattate hanno dato vita a un volume di immagini molto controverso, pubblicato nel 1972 e diventato un classico di culto». Il percorso espositivo sarà costituito da circa 30 fotografie, «comprese alcune immagini a colori recentemente riscoperte nella casa pugliese dove Carmi si ritirò nel 1979 per dedicarsi alla meditazione yogi», aveva anticipato l’istituzione.

La sede della Estorick Collection, a Londra. Courtesy Estorick Collection

Silvia Conta: Durante il 2023 la Estorick Collection sta celebrando il 25mo anniversario della sua apertura al pubblico. Come è cambiata in un quarto di secolo di attività?

Roberta Cremoncini: «Sono innanzitutto molto contenta di poter celebrare questo importante anniversario, avendo lavorato per il museo sin dalla sua inaugurazione nel 1998. La Estorick Collection ha organizzato tra le tre e le quattro esibizioni l’anno per l’ultimo quarto di secolo, portando avanti un solido programma di diffusione della conoscenza dell’arte moderna italiana in Inghilterra.
Il museo ha avuto modo di evolversi negli anni, offrendo un programma di eventi e di mostre sempre aggiornato e coerente. La ristrutturazione del 2016 della villa giorgiana in cui il museo si trova ha reso gli spazi più accoglienti e moderni per la fruizione pubblica».

Come si inserisce la Collezione Estorick nell’odierna scena artistica londinese e in quella internazionale?

«La prima mostra della Estorick Collection nel 1998 fu dedicata a Giacomo Balla e all’Italia Futurista – negli anni abbiamo certamente portato avanti la conoscenza del pubblico inglese dell’arte moderna italiana, non limitandoci soltanto ad esporre e presentare artisti noti ai più ma anche sviluppando percorsi espositivi che presentassero artisti e movimenti meno noti.
Il lavoro che abbiamo portato avanti negli ultimi 25 anni è stato proprio quello di diventare una sorta di ambasciata non ufficiale dell’arte italiana a Londra e sicuramente la percezione dell’arte italiana moderna a Londra è cambiata anche a seguito del nostro costante lavoro negli anni».
Una delle fotografie di Lisetta esposte nella mostra “Identities”.© Martini & Ronchetti, Courtesy Archivio Lisetta Carmi

Quale rapporto ha oggi la Estorick Collection con l’arte italiana contemporanea?

«Sebbene la collezione permanente sia inerente ad un periodo piuttosto circoscritto dell’arte italiana – dal 1893 fino alla metà degli anni Cinquanta – la mission del museo è sempre stata chiara nella necessità di aprire gli spazi ad artisti contemporanei, al fine di trovare nuovi collegamenti e dialoghi tra il vecchio e il nuovo. Negli anni abbiamo ospitato numerosi interventi da parte di artisti contemporanei italiani e non. Tra i tanti cito gli interventi in site specific di Enrica Borghi nel 2013, Nico Vascellari nel 2016 ed Eva Marisaldi nel 2019.
Abbiamo anche analizzato in varie mostre il rapporto di artisti storici italiani come Giorgio Morandi o l’arte Povera e la loro relazione o influenza su generazioni di artisti inglesi come ad esempio “
Morandi and His Time” e “Poor Art | Arte Povera: Italian Influences, British Responses” o “Another Country: London Painters in Dialogue with Modern Italian Art”».

Oggi la mostra “Lisetta Carmi. Identities” aprirà al pubblico. Si tratta della prima mostra museale di Lisetta Carmi nel Regno Unito. Come è nata questa mostra? Quali aspetti della ricerca di Lisetta Carmi saranno presentati principalmente nel percorso della mostra?  

«La mostra, come spesso succede, è nata da una conversazione. Ero già a conoscenza del lavoro di Lisetta Carmi, la cui opera è stata recentemente riscoperta dal grande pubblico, così quando sono entrata in contatto con Giovanni Battista Martini dell’Archivio Lisetta Carmi non ho avuto dubbi sul da farsi. Una mostra di fotografia di un’artista di rottura come Lisetta Carmi conclude questo fantastico anno di celebrazioni. Così dopo i grandi maestri del modernismo italiano, Giorgio Morandi ed Osvaldo Licini, abbiamo trovato appropriato aprire i nostri spazi a Lisetta Carmi e alle sue fotografie. La Estorick infatti non propone solo mostre di pittori, ma cerca di presentare diversi aspetti dell’arte italiana come la fotografia ma anche le arte applicate.
La mostra, suddivisa su due sale, si propone di presentare al pubblico inglese alcuni dei progetti di Lisetta Carmi, la quale era sempre attratta dall’idea di dare voce a chi voce non ne aveva. Le opere selezionate vengono dalle serie di foto realizzate a Genova ed in Sardegna tra gli anni Sessanta e Settanta. Carmi ha avuto diverse fasi nella sua vita in cui si è dedicata a progetti diversi e quindi ha lasciato in disparte alcuni aspetti. Durante gli ultimi anni della sua vita ha rimesso a posto i suoi archivi riscoprendo una larga quantità di foto a colori che non erano state stampate per il solo fatto che non lo faceva lei fisicamente e la loro importanza è venuta subito chiara e da lì la necessità di mostrarle ad un più largo pubblico».

Quali sono i progetti della Estorick Collection per i prossimi mesi?

«Adesso che il venticinquesimo anniversario sta per volgere al termine, siamo pronti più che mai a portare avanti i nostri progetti espositivi dedicati alla conoscenza dell’arte moderna italiana in Inghilterra. Sebbene non possa ancora annunciare quali saranno le mostre del 2024, posso certamente anticipare che le nostre sale saranno ancora una volta teatro per la scoperta (e riscoperta) di importanti artisti del XX secolo italiano. Un piccolo spoiler, avremo arte figurativa ma anche design iconico e fotografia glamour all’italiana».
Una delle fotografie di Lisetta esposte nella mostra “Identities” © Martini & Ronchetti, Courtesy Archivio Lisetta Carmi

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