Il disegno, recentemente ritrovato e attribuito a Raffaello, andrà in asta a Vienna da Dorotheum il 25 ottobre 2023 con la stima di oltre 1 milione di euro.
L’opera, raffigurante un cavallo e un cavaliere, è un bozzetto preparatorio dall’altissimo valore artistico. Non solo perché vive come opera individuale, una delle poche del periodo tardo di Raffaello arrivate a noi, ma soprattutto perché si inserisce negli studi grafici utili a realizzare uno dei progetti artistici più ambiziosi del Cinquecento: la decorazione degli appartamenti papali in Vaticano.
Il disegno è un lavoro di studio per una parte dell’affresco della Battaglia di Ponte Milvio nella Sala di Costantino. Le Stanze, conosciute come ‘Stanze di Raffaello’, sono considerate tra le realizzazioni più significative della storia dell’arte mondiale. In particolare, la Battaglia di Ponte Milvio tra il primo imperatore cristiano Costantino e il suo rivale Massenzio doveva essere il culmine del programma iconografico delle Stanze, in quanto raffigurante la storica vittoria del cristianesimo sul paganesimo. Una scena densa di personaggi, tutti in movimento, con i corpi dei guerrieri dei due esercizi intrecciati in combattimento.
Quanto al bozzetto, esso era un tempo attribuito a Rubens. Ora, attraverso l’analisi comparativa della tecnica e della composizione, lo studio del cavallo e del cavaliere è stato riconosciuto come opera di Raffaello. E questo ne fa aumentare in modo netto il valore, anche perché si tratta uno dei soli tre disegni realizzati da Raffaello sopravvissuti, con gli altri due che si trovano al Louvre e all’Ashmolean Museum di Oxford.
Aggiunge inoltre un capitolo alla storia di Raffaello e della sua Battaglia di Ponte Milvio. L’artista non visse infatti abbastanza da vedere il completamento dell’affresco poiché morì nel 1520, e fu il suo allievo Giulio Romano a occuparsi del dipinto finale. Il disegno testimonia però un diretto coinvolgimento del Maestro nell’opera, forse la più importante della sua carriera. E offre inoltre uno spaccato del lavoro di bottega al tempo, dove ogni foglio veniva riutilizzato più volte. Su questo, oltre al disegno di Raffaello si riconoscono anche quelli di alcuni assistenti come Polidoro e Caravaggio.