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Dorotheum: 338 mila euro per il disegno di Raffaello, bozzetto per le Stanze Vaticane

Raffaello Sanzio, called Raphael (Urbino 1483–1520 Rome) Study for the Battle of the Milvian Bridge: a rider on horseback and a horse’s head and eye, red chalk and pen on paper, 22 x 24 cm © Dorotheum Raffaello Sanzio, called Raphael (Urbino 1483–1520 Rome) Study for the Battle of the Milvian Bridge: a rider on horseback and a horse’s head and eye, red chalk and pen on paper, 22 x 24 cm © Dorotheum
 Raffaello Sanzio, called Raphael (Urbino 1483–1520 Rome) Study for the Battle of the Milvian Bridge: a rider on horseback and a horse’s head and eye, red chalk and pen on paper, 22 x 24 cm © Dorotheum
Raffaello Sanzio, called Raphael (Urbino 1483–1520 Rome), Study for the Battle of the Milvian Bridge: a rider on horseback and a horse’s head and eye, red chalk and pen on paper, 22 x 24 cm © Dorotheum
Era stimato mezzo milione di euro il disegno recentemente ritrovato e attribuito a Raffaello andato in asta a Vienna da Dorotheum il 25 ottobre 2023: è stato venduto per 338 mila euro

L’opera, raffigurante un cavallo e un cavaliere, è un bozzetto preparatorio dall’altissimo valore artistico. Non solo perché vive come opera individuale, una delle poche del periodo tardo di Raffaello arrivate a noi, ma soprattutto perché si inserisce negli studi grafici utili a realizzare uno dei progetti artistici più ambiziosi del Cinquecento: la decorazione degli appartamenti papali in Vaticano.

Il disegno è un lavoro di studio per una parte dell’affresco della Battaglia di Ponte Milvio nella Sala di Costantino. Le Stanze, conosciute come ‘Stanze di Raffaello’, sono considerate tra le realizzazioni più significative della storia dell’arte mondiale. In particolare, la Battaglia di Ponte Milvio tra il primo imperatore cristiano Costantino e il suo rivale Massenzio doveva essere il culmine del programma iconografico delle Stanze, in quanto raffigurante la storica vittoria del cristianesimo sul paganesimo. Una scena densa di personaggi, tutti in movimento, con i corpi dei guerrieri dei due esercizi intrecciati in combattimento.

Quanto al bozzetto, esso era un tempo attribuito a Rubens. Ora, attraverso l’analisi comparativa della tecnica e della composizione, lo studio del cavallo e del cavaliere è stato riconosciuto come opera di Raffaello. E questo ne fa aumentare in modo netto il valore, anche perché si tratta uno dei soli tre disegni realizzati da Raffaello sopravvissuti, con gli altri due che si trovano al Louvre e all’Ashmolean Museum di Oxford.

Aggiunge inoltre un capitolo alla storia di Raffaello e della sua Battaglia di Ponte Milvio. L’artista non visse infatti abbastanza da vedere il completamento dell’affresco poiché morì nel 1520, e fu il suo allievo Giulio Romano a occuparsi del dipinto finale. Il disegno testimonia però un diretto coinvolgimento del Maestro nell’opera, forse la più importante della sua carriera. E offre inoltre uno spaccato del lavoro di bottega al tempo, dove ogni foglio veniva riutilizzato più volte. Su questo, oltre al disegno di Raffaello si riconoscono anche quelli di alcuni assistenti come Polidoro e Caravaggio.

Il disegno è stato venduto durante la cosiddetta “Classic Week autunnale” di Dorotheum che in generale si è conclusa  con  ottimi risultati e aggiudicazioni elevate. Il lotto di copertina, il dipinto del primo Rinascimento di Filippo d’Antonio Filippelli raffigurante una Madonna con Bambino e San Michele e Sant’Antonio, è stato venduto con successo a 390.000 euro. Anche una Venere e Adone della bottega o della cerchia di Tiziano ha raccolto 390.000 euro. Una delle prime copie di una delle composizioni più famose di Leonardo da Vinci, La  Vergine delle Rocce, ha superato di gran lunga la sua stima di 338.000 euro.

L’interesse per la pittura fiamminga è stato confermato dai 312.000 euro guadagnati da un dipinto di genere, Uomo che offre cibo a un bambino, di Michael Sweerts e, tra gli altri risultati di successo, un grande ritratto dell’abate di Tongerlo di Anthony van Dyck è stato venduto per 268.375 euro.

La settimana classica autunnale era iniziata con l’asta di mobili e oggetti d’arte del 23 ottobre 2023. I mobili in stile impero sono stati molto richiesti e il pezzo forte è stato  un secretaire a lira impero di qualità museale, prodotto a Vienna all’inizio del XIX secolo, venduto per il doppio della sua stima a 123.500 euro.

La forte richiesta di opere degli Stimmungsimpressionisten (impressionisti austriaci) ha dominato l’asta di dipinti del XIX secolo del 24 ottobre 2023: il paesaggio soleggiato del Prater di Tina Blau, un tempo appartenuto all’imperatore Francesco Giuseppe I, è stato venduto per 117.000 euro. Il dipinto di Olga Wisinger-Florian di un rigoglioso portico coperto di glicine ad Abbazia è stato acquistato per  96.200 euro; la serie di quattro dipinti, Un panorama dal Mangart nelle Alpi Giulie, del principale paesaggista carinziano e pioniere dell’alpinismo e della precisione geografica, Markus Pernhart, è stata venduta per 208.000 euro. Il giovane fioraio dell’artista polacco Władysław Czachórski ha totalizzato ben 156.000 euro e una riscoperta storico-artistica, La Coda del Diavolo di Fausto Zonaro ha raggiunto i 117.000 euro.

Una guerra di offerte particolarmente feroce è scoppiata per il dipinto Samarcanda di Richard Karlovitch Zommer, davanti allo Sher-Dor-Madrasa, che è stata contesa da numerosi offerenti internazionali. Alla fine è stato venduto per molte volte il suo valore stimato di 117.000 euro.

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