Oltre 150 gallerie nazionali e internazionali, talk, performance e la partecipazione di importanti istituzioni: ha inaugurato la terza edizione di Roma Arte in Nuvola
In una giornata di sole romana si sono aperte le danze del mercato dell’arte fieristico alla Nuvola di Fuksas: Roma Arte in Nuvola è cominciata. Fino a domenica 26 novembre, nell’architettura più ardita e trasparente dell’EUR partecipano oltre 150 gallerie, in un programma ricco che con la proposta commerciale ne pone anche di taglio più curatoriale e divulgativo. Per questa terza edizione vediamo Alessandro Nicosia all’ideazione e alla direzione, la produzione di C.O.R. e la direzione artistica di Adriana Polveroni, con la consulenza di Valentina Ciarallo e la promozione di EUR Spa. Di rilievo le partecipazioni istituzionali di quest’anno, con una presenza attiva, e un incremento di quelle internazionali con gallerie di capitali europee ma anche dal Medio Oriente, dal Giappone e da New York.
Novità di quest’anno: il Ministero della Cultura e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il primo con alcune delle sue istituzioni più rappresentative come la Direzione Generale Creatività Contemporanea o l’Archivio Luce Cinecittà, il secondo con una numerosa serie di opere dalla Collezione Farnesina. Proprio quest’ultima precede l’ingresso al piano terra dedicato all’arte moderna con i grandi classici e alcune pietre miliari della storia dell’arte degli ultimi tre secoli. Ovviamente Schifano, De Chirico, Accardi, Fontana, Mondino, Depero, Capogrossi ma anche una parte per i meno pop e i ricercatori appassionati.
Piacevolmente, cade lo sguardo su nuovi ingressi e grandi ritorni: le splendide ceramiche di Galileo Chini, Gio Ponti e altri – presso lo stand Raffaello Pernici Best Ceramics – e i preziosi storicizzati (insieme a più contemporanei!) di Tornabuoni che quest’anno ha curato anche la grande mostra dedicata ad Alighiero Boetti, preludio all’anniversario nel 2024 dei trent’anni dalla scomparsa. Oltre che per Boetti, con un’esposizione di lavori raffinati dalle più famose Mappe ai meno noti Lavori postali, lo spazio “extra-commerciale” di Roma Arte in Nuvola si riempie al piano terra con la mostra “La città delle donne. Un secolo di corpi femminili e Roma (1855-1955)” di Roma Capitale e Threads and Lands, progetto del paese ospite di questa edizione, l’Australia, che condensa in un discorso unico il tentativo di un linguaggio universale fatto di segni e colori.
A dare il benvenuto al primo piano sono le gallerie romane contemporanee che ripropongono in nuovi allestimenti i loro cavalli di battaglia, forse con un’attitudine più al consolidamento e meno alla novità e al rischio. Una tendenza alla comfort-zone che lascia spazio alla curiosità per le nuove proposte e per le nuove partecipazioni, con scelte più convinte. Mancano all’appello alcuni assenti, tra chi quest’anno ha preferito l’estero, chi opta per guardare da fuori e chi è volato ad Abu Dhabi Art che pure si sta svolgendo proprio in questi giorni. Così, Roma Arte in Nuvola prende forma e si prende anche i suoi tempi, quelli di una giovane fiera che aspira a diventare il punto di riferimento del centro-sud Italia, sotto il segno della prima stella, il Sol Invictus.