Sono passati cinque anni e mezzo dall’incendio che distrusse il tetto di Notre Dame e finalmente c’è una data per la sua riapertura: l’8 dicembre 2024. Manca ancora un anno, dunque, alla fine dei restauri che riporteranno la cattedrale all’agibilità.
Il presidente francese Emmanuel Macron lo ha confermato nel corso di una visita al cantiere l’8 dicembre scorso. Secondo il quotidiano francese Le Monde, Macron ha aggiunto che spera che Papa Francesco partecipi all’evento inaugurale. Ma soprattutto ha annunciato l’apertura di un museo nel centro di Parigi dedicato a Notre Dame, alla sua storia, alla sua arte e alla sua ricostruzione.
Ricostruzione che, nonostante la riapertura, proseguirà fino al 2028 con i lavori di sistemazione delle varie componenti del tetto. Tra questo una delle celebri guglie della cattedrale, che sarà realizzata sulla base di quella creata da Viollet-le-Duc. Ovvero la guglia che nel XIX secolo aveva sostituito l’originale del XIII secolo, irrimediabilmente danneggiata. La guglia verrà coronata da un gallo e da una croce. Infine, la sistemazione complessiva riguarderà l’intero edificio e sarà accompagnata anche da un rinnovamento dell’area circostante, compresa la piazza antistante.
Macron è inoltre sceso nei dettagli delle fasi, dei tempi e dei costi dei lavori. “La fase iniziale di consolidamento e sicurezza, avviata subito dopo l’incendio, è stata lunga e costosa, per un importo di 150 milioni di euro”. La fase di restauro in corso, iniziata a settembre 2021 con gli studi di progetto, ha un budget di 550 milioni di euro. Per ora restano ancora 146 milioni di euro per la terza fase del progetto. Il nostro obiettivo è completare il restauro entro la fine del 2024, consentendo la riapertura della cattedrale al culto e alle visite”.
Un progetto che, al momento, conta 846 milioni di euro di stanziamenti.